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Allianz, arriva la sentenza sui fondi Structured Alpha

Come previsto dall'accordo siglato lo scorso anno, il gruppo assicurativo dovrà pagare una sanzione complessiva di circa sei miliardi di dollari

Allianz, arriva la sentenza sui fondi Structured Alpha
Il giudice distrettuale Colleen McMahon ha imposto ieri, come riporta l'agenzia di stampa Bloomberg, una sanzione complessiva di circa sei miliardi di dollari al gruppo Allianz per le perdite registrate negli Stati Uniti dai fondi Structured Alpha della controllata Allianz Global Investors US (Agi) durante la pandemia di Covid-19. Nel dettaglio, scrive Bloomberg, gli hedge fund avrebbero travisato il rischio di investimento e messo a bilancio perdite complessive per oltre sette miliardi di euro a seguito della volatilità finanziaria provocata dall'emergenza sanitaria globale nei primi mesi del 2020.

“Tutto ciò è triste e spiacevole”, ha commentato McMahon. “La quantità di denaro che sarà versata e incamerata – ha aggiunto – è astronomica, almeno sicuramente per quanto riguarda la mia esperienza”.

La sentenza è arrivata a poco più di un anno di distanza dall'accordo siglato da Allianz con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e con la Security and Exchange Commission. Nello specifico, Agi è stata condannata a una multa di 2,33 miliardi di dollari, alla restituzione di 3,24 miliardi di dollari e a una confisca di 463 milioni di dollari. I fondi saranno attinti dal maxi-accantonamento realizzato dal gruppo tedesco nel 2022.

Agi ha inoltre ricevuto un'interdizione ad agire come consulente per investimenti o sottoscrittore principale di fondi comuni o chiusi per dieci anni. Lo scorso anno Allianz ha tuttavia accettato di trasferire la maggior parte delle attività statunitensi di Agi a Voya Financial e, stando a una lettera inviata il 5 luglio al giudice, la società dovrebbe comunque essere sciolta dopo la sentenza.

A differenza di Agi, l'ex chief investment officer e co-lead portfolio manager Gregoire Tournant si è dichiarato non colpevole delle accuse di frode e cospirazione in relazione al crollo dei fondi. Altri due dirigenti, Stephen Bond-Nelson e Trevor Taylor, hanno invece ammesso la loro colpevolezza e stanno collaborando con i pubblici ministeri.

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