Investitori istituzionali, un mercato da quasi mille miliardi di euro

Continua a crescere il patrimonio degli investitori istituzionali in Italia. Nel 2022, secondo l'ultima edizione dell'ormai tradizionale rapporto di centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, le risorse complessive di fondi pensione negoziali e preesistenti, casse privatizzate, fondazioni di origine bancaria e forme di assistenza sanitaria integrativa ammontavano a 278,75 miliardi di euro, praticamente raddoppiate (+95%) rispetto ai 142,85 miliardi di euro del 2007. Se a ciò si aggiungono poi anche le risorse del cosiddetto welfare privato, ossia compagnie di assicurazione del ramo vita, fondi aperti e pip, si arriva a un patrimonio complessivo capace di sfiorare la soglia psicologica dei mille miliardi di euro, fermandosi per la precisione a 966 miliardi di euro e arrivando a coprire il 51% del Pil.

Per quanto riguarda il comparto della sola previdenza complementare, quello che maggiormente si presta a un confronto internazionale, il rapporto evidenzia che il patrimonio dei fondi pensione si piazza al 12° posto della classifica dei Paesi Ocse, preceduto dagli inarrivabili Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Paesi Bassi, Canada, Giappone e Svizzera. “Se si considera che il rapporto tra il patrimonio dei fondi pensione e il Pil è pari al 9,7%, quando in molti altri paesi supera il 50%, risulta evidente come il nostro sia un mercato già molto interessante, ma con alte potenzialità di sviluppo, soprattutto se verranno implementate le necessarie riforme in termini di fondo di garanzia per le microimprese e le Pmi, eliminato dal governo Prodi/Damiano nel 2007, e la revisione fiscale prevista nella delega”, ha commentato Alberto Brambilla (nella foto), presidente di Itinerari Previdenziali, in occasione della presentazione del rapporto che si è svolta ieri presso la sede di Borsa Italiana a Milano.