Insurance Trade

Itinerari Previdenziali, ecco il peso dell'assistenza

Nel 2023, secondo l'ultimo rapporto del centro studi e ricerche, il costo complessivo delle attività assistenziali è ammontato a oltre 164 miliardi di euro

Itinerari Previdenziali, ecco il peso dell'assistenza
L'assistenza si conferma il vero tallone d'Achille del sistema italiano di welfare. Nel 2023, secondo l'ultima edizione del tradizionale rapporto curato dal centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, il costo totale di tutte le prestazioni assistenziali è ammontato a 164,4 miliardi di euro, più del doppio (+137,2%) rispetto a quanto si registrava nel 2012.

Tutti fondi che, come ha ricordato ancora una volta il centro studi e ricerche, risultano a carico della fiscalità generale e che sono di fatto sottratti ad altre cruciali voci di spesa. “Giusto per avere un termine di raffronto, a scuola e università sono riservati circa 83 miliardi di euro”, ha commentato il presidente Alberto Brambilla in occasione della presentazione del rapporto che si è svolta ieri pomeriggio presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati a Roma. 

Decisamente più positivo il bilancio del sistema previdenziale. Il rapporto, a tal proposito, ha innanzitutto evidenziato che il rapporto fra attivi e pensionati, complice soprattutto l'aumento dell'occupazione, ha raggiunto nel 2023 il massimo storico di 1,46, sempre più vicino a quella soglia di 1,5 che potrebbe garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico. 

La spesa pensionistica, comprensiva delle prestazioni di invalidità, vecchiaia e superstiti, è ammontata nel 2023 a 267,1 miliardi di euro, con un'incidenza sul Pil pari al 12,5% che risulta sostanzialmente in linea con la media europea. Numeri ancora più bassi se si escludono le prestazioni e di sostegno riservate ai dipendenti pubblici, così come i 62,2 miliardi di euro in imposte che i pensionati pagano sui propri assegni previdenziali.

Anche l'assetto previdenziale mostra tuttavia qualche criticità. Il rapporto si sofferma principalmente su un andamento demografico caratterizzato da bassa natalità e allungamento della speranza di vita. Il risultato è una popolazione che invecchia velocemente, in cui in futuro il numero di lavoratori potrebbe non essere più sufficiente a sostenere le esigenze dei pensionati. Ecco perché è fondamentale, stando a quanto si legge nelle conclusioni del rapporto, realizzare alcuni interventi per garantire la sostenibilità a lungo termine del nostro assetto previdenziale: limitare le misure di anticipo pensionistico, incentivare la produttività del lavoro, sostenere la formazione e l'inserimento lavorativo, introdurre programmi di invecchiamento attivo e favorire l'integrazione fra sistema pubblico e privato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articoli correlati

I più visti