Welfare, Tiziana Tafaro sentita in audizione
La presidente del consiglio nazionale degli attuari ha illustrato una serie di misure che potrebbero contribuire a migliorare la sostenibilità del sistema pubblico di prestazioni sociali
Tiziana Tafaro (nella foto), presidente del consiglio nazionale degli attuari, ha portato oggi in Parlamento la sua ricetta per migliorare la sostenibilità e la tenuta del sistema pubblico di welfare. Sentita in audizione di fronte alla commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Tafaro ha ribadito il progetto che il consiglio nazionale promuove da tempo, ossia la costruzione di “un welfare integrato e allargato per tutti, tenendo conto dei fondamentali aspetti tecnici, tipici della nostra professione, di sostenibilità, adeguatezza ed equità”.
Tafaro si è concentrata soprattutto su pensioni e non autosufficienza. Per quanto riguarda il primo punto, la presidente del consiglio nazionale degli attuari ha evidenziato come, “al fine di rendere più efficace la conversione in rendita del capitale proveniente dall'accumulo previdenziale, possa essere necessario valutare la costruzione di rendite della previdenza integrativa nelle quali ci sia una parziale condivisione di questi rischi con l'ente erogatore, al fine di aumentare l'importo della rendita”.
Tafaro ha quindi sottolineato la necessità di costruire un secondo pilastro a capitalizzazione collettiva per la gestione della non autosufficienza. “In Italia non è presente uno specifico secondo pilastro per la non autosufficienza a livello normativo, ma di fatto la copertura è offerta, in maniera frammentata e non coordinata, da fondi pensione complementari, fondi sanitari e assicurazioni private”, ha osservato. “Il fine della nostra proposta – ha concluso – è la costruzione di un moderno sistema di welfare multi-pilastro per la gestione della non autosufficienza”.
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