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Rc auto, il premio medio cresce meno dell’inflazione

È quanto emerge dall’ultimo Ania Trends sull’Rca: in due anni e mezzo a fronte di una crescita del costo della vita del +15%, il prezzo della polizza auto è cresciuto dell’11%

Rc auto, il premio medio cresce meno dell’inflazione
In dieci anni, ossia da settembre 2012 a settembre 2022 il premio Rc auto (prima delle tasse) è passato da 448 a 311 euro, con una riduzione in valore assoluto di 138 euro e in termini percentuali del 31%. È quanto emerge dall’ultimo report Ania Trends dedicato all’Rca, in cui si sottolinea inoltre che da settembre 2022 a settembre 2024, il premio medio è passato da 311 euro a 344 euro, con un aumento in valore assoluto di 33 euro e in termini percentuali dell'11%.

Ma in particolare, il report di Ania risalta il fatto che, in circa due anni e mezzo (ossia dai primi mesi del 2022 alla prima metà del 2024) a fronte di una crescita dell'inflazione generale del costo della vita del +15%, il costo dei pezzi di ricambio si è accresciuto del +13,7%, i danni alla persona sono stati rivalutati di oltre il 16%, ma il premio medio Rc auto è cresciuto di meno (+11%). “I valori – si legge nel report – evidenziano come la revisione delle tariffe Rc auto, a oggi, pur avendo previsto un aumento per l’accresciuto fabbisogno tecnico, non hanno ancora completamente incluso il rialzo del costo dei sinistri, sia della componente dei danni a cose sia della componente dei danni alla persona". 

Questo dipende "dallo sfasamento temporale insito nella costruzione delle tariffe rispetto alle basi dati utilizzate". Le imprese di assicurazione, ricorda l'Ania, in fase di determinazione dei premi da applicare agli assicurati devono considerare nelle proprie stime quello che sarà l’andamento futuro dell’inflazione, fattore esogeno che impatta particolarmente sul costo dei sinistri. "Questo processo di stima delle tariffe, però, va fatto con largo anticipo rispetto all’entrata in vigore delle stesse e ciò implica uno sfasamento temporale tra i dati storici presi in esame per la determinazione delle tariffe e il periodo temporale in cui le tariffe stesse entrano in vigore (quantificabile in 6-9 mesi)", spiega il report. Lo sfasamento temporale diventa tanto più rilevante tanto più alta è l’incertezza degli andamenti futuri dell’inflazione che, come accaduto nell’ultimo triennio, ha registrato sia una crescita molto repentina agli inizi del 2022 sia un calo altrettanto veloce negli ultimi mesi del 2023.

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