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Aniasa, no alla tassa sulle auto aziendali

Secondo l’associazione, la misura danneggerebbe la transizione ecologica, l’industria automobilistica e l’erario

Aniasa, no alla tassa sulle auto aziendali
Secondo Aniasa, il previsto aumento della tassa sulle auto aziendali è “un vero e proprio autogol per l’erario e per la transizione ecologica del nostro parco circolante, con aggravi per dipendenti e imprese, nonché a danno di un’industria automotive già in difficoltà”. La misura, prosegue l’associazione in una nota, comporterà “un aumento della tassazione sulle buste paga di circa un milione di italiani che utilizzano l’auto aziendale, che graverà maggiormente sui redditi medio-bassi”.

La nota di Aniasa fa riferimento alla misura prevista nella legge di Bilancio che attualmente “contempla, per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica, la sostituzione del criterio collegato alle emissioni di CO₂ con quello basato sull’alimentazione del veicolo e rivede i coefficienti di calcolo del valore imponibile del benefit, riducendoli per le vetture elettriche e ibride plug-in (e, non in sintonia con i dichiarati obiettivi di contenimento delle emissioni, anche per supercar e auto di lusso), prevedendo invece un forte aumento per tutte le altre alimentazioni (pari all’85% delle auto aziendali)”.

Prendendo in considerazione i veicoli aziendali più noleggiati, Aniasa stima in particolare un aumento annuo del valore imponibile del benefit auto in media di 1.600 euro. Tale aumento, prosegue la nota, “non potrà non influire sulle scelte aziendali, rendendo preferibile il mantenimento delle vetture già assegnate”, le quali non saranno soggette alla nuova normativa: di conseguenza, stando alle previsioni dell’associazione, le immatricolazioni di vetture per il noleggio a lungo termine potranno calare di almeno il 30% nel 2025. 

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