Agricoltura, ecco il piano della Bei
Finanziamenti per tre miliardi di euro e una serie di iniziative per migliorare il contributo dell’offerta assicurativa alle imprese del settore
Un pacchetto finanziario da tre miliardi di euro per sostenere l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca su tutto il territorio europeo. E poi, ancora, una serie di iniziative volte a migliorare la copertura assicurativa delle aziende agricole sul continente. È quanto è stato annunciato ieri da Nadia Calviño, presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), in occasione del lancio di quella che una nota dell’istituto arriva a definire “la più grande iniziativa di finanziamento sostenuta dalla Bei nel settore agricolo europeo”.
La strategia sarà realizzata nel corso dei prossimi tre anni: i primi prestiti, nelle intenzioni dell’istituto, saranno erogati alle imprese nella prima metà del 2025. Le concessioni saranno integrate ai prestiti dei normali istituti di credito, con la possibilità di arrivare a mobiliare un totale di 8,4 miliardi di euro in investimenti a lungo termine.
“L’agricoltura è un fattore fondamentale della vita in Europa, nonché una componente essenziale della nostra economia e sicurezza”, ha commentato Calviño in occasione della conferenza Eu Agri-Food Days che si è svolta ieri a Bruxelles. “Il finanziamento annunciato dalla Bei – ha proseguito – potrà consentire di garantire un futuro alle nuove generazioni di agricoltori e di imprese attive nell’industria agroalimentare, così come alla catena del valore della bioeconomia”.
L’istituto ha inoltre annunciato l’avvio di un’analisi volta a migliorare, come illustra la nota stampa, “il mercato delle polizze agricole contro i sempre più frequenti episodi di eventi climatici estremi come alluvioni e siccità”. La Bei, prosegue quindi la nota, “lavorerà insieme alla Commissione Europea, al mercato assicurativo e a tutti gli altri stakeholder per valutare le misure che possono essere adottate per migliorare il supporto dell’Unione Europea agli attuali schemi assicurativi, insieme a modelli paneuropei che possano accelerare gli investimenti nell’adattamento al cambiamento climatico o fornire più liquidità e coperture al rischio di credito per le società colpite da eventi climatici estremi”.
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