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Truffa Spaccaossa, dopo sette anni il processo è a rischio prescrizione

Il dibattimento, a Palermo, è ancora in primo grado. Sulla vicenda è stato tratto anche un film

Truffa Spaccaossa, dopo sette anni il processo è a rischio prescrizione
Un processo a rischio prescrizione. Parliamo della cosiddetta truffa spacca-ossa, che tra le tante vicende di raggiri Rc auto ai danni delle compagnie di assicurazioni di cui purtroppo abbonda la cronaca italiana, si è ricavata un piccolo spazio nella memoria collettiva. Forse anche perché sulla vicenda, avvenuta a Palermo nel 2019, è stato tratto anche un film (“Spaccaossa”, regia di Vincenzo Pirrotta, uscito nel 2022). 

L’indagine, che attirò l’attenzione dei media per lo squallore umano dei fatti accaduti, fece luce su una mega truffa alle assicurazioni per centinaia di migliaia di euro in cui, in cambio di soldi, persone poco abbienti si fingevano vittime di incidenti stradali accettando di farsi spezzare le ossa, appunto, da due bande criminali. Le prime misure di custodia cautelare misero nel mirino le menti del raggiro, medici complici e titolari di agenzie infortunistiche. Da allora sono trascorsi sette anni, ma il processo in ordinario pende ancora in primo grado e c’è il rischio che le lesioni gravissime subite dalle vittime (complici) vadano in prescrizione.

Ieri, nel corso dell'ennesima udienza del dibattimento (alcuni indagati hanno scelto l'abbreviato e le loro posizioni sono già state definite con sentenza passata in giudicato) sono stati ascoltati alcuni testi del pm.
Il processo, dunque, è ancora lontano dalla fine: dovranno deporre i testimoni delle difese dei 10 imputati e poi sarà la volta delle conclusioni delle parti. Per la sentenza è prevedibile che occorrano ancora mesi.

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