Fonsai, dissequestrati i beni dei Ligresti
Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Torino. Il valore complessivo è di circa 250 milioni di euro
26/09/2013
Il tribunale del Riesame di Torino ha accolto la richiesta dei legali di Salvatore e Jonella Ligresti, e ha disposto il dissequestro dei loro beni, per un valore complessivo di circa 250 milioni di euro. Il provvedimento era stato disposto lo scorso 12 agosto e riguardava alberghi, immobili, conti e assicurazioni.
Il maxi sequestro era stato disposto nell'ambito dell'inchiesta Fisher Lange, l'indagine che il 17 luglio scorso ha portato all'arresto dell'intera famiglia Ligresti e di alcuni ex top manager di Fondiaria Sai con le accuse di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.
La misura cautelare era scattata in conseguenza dei nuovi accertamenti svolti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Torino, coordinati del procuratore aggiunto Vittorio Nessi e dal sostituto Marco Gianoglio. Secondo le stime delle Fiamme Gialle, il totale dei beni sequestrati (251,6 milioni), riferibili alla Fondiaria Sai (per circa 210 milioni), alla famiglia Ligresti e agli altri ex manager arrestati, era corrispondente al profitto illecitamente ottenuto attraverso i reati commessi dagli arrestati.
Il maxi sequestro era stato disposto nell'ambito dell'inchiesta Fisher Lange, l'indagine che il 17 luglio scorso ha portato all'arresto dell'intera famiglia Ligresti e di alcuni ex top manager di Fondiaria Sai con le accuse di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.
La misura cautelare era scattata in conseguenza dei nuovi accertamenti svolti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Torino, coordinati del procuratore aggiunto Vittorio Nessi e dal sostituto Marco Gianoglio. Secondo le stime delle Fiamme Gialle, il totale dei beni sequestrati (251,6 milioni), riferibili alla Fondiaria Sai (per circa 210 milioni), alla famiglia Ligresti e agli altri ex manager arrestati, era corrispondente al profitto illecitamente ottenuto attraverso i reati commessi dagli arrestati.
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