Avvocati, le compagnie non fanno concorrenza sull'Rc professionale
I legali chiedono un incontro con il ministero per definire prezzi e condizioni minime. Pronti a proporre una tariffa al ribasso per i contratti futuri
05/03/2013
Allo stato attuale, in Italia non vi è prova di un mercato libero e concorrenziale tra le compagnie di assicurazioni che possa garantire, nel corso degli anni a venire, il pagamento di premi adeguati ed effettivi". E' quanto denuncia l'Oua, l'Organismo unitario dell'avvocatura, nel quale confluiscono tutte le istituzioni e associazioni forensi. Gli avvocati mostrano viva preoccupazione in relazione alla nuova normativa sull'obbligo di assicurazione professionale, che rischia di essere dannosa se non "inutile senza adeguati decreti attuativi".
Ecco perché Oua sta chiedendo un incontro urgente con il ministero della Giustizia e il Consiglio nazionale forense. "Bisogna evitare - spiegano gli avvocati - che il ministero della Giustizia, sentito il Consiglio nazionale forense, stabilisca condizioni essenziali e massimali minimi non conformi alle reali problematiche della professione". Il timore è che il ministero e il Consiglio non conoscano realmente a fondo le peculiarità e i rischi che quotidianamente affrontano i professionisti dell'aula. Quali massimali sono realmente adeguati? Quali garanzie potranno tutelare i legali? "Si ritiene necessaria - continua l'Oua - e urgente un'attività di studio sulle clausole di polizza, sulle questioni relative al recesso unilaterale, sulla atipicità contrattuale della polizza claims made in forma pura o spuria, sul problema delle loro clausole, sulla retroattività e ultra attività, nonché sugli standard dei livelli di pagamento dei premi".
E poi, dicevamo, il mercato, che a detta degli avvocati non fornisce ancora la concorrenza necessaria per stabilire uno standard di tariffa equo. Per questo, l'Organismo unitario dell'avvocatura ha deciso di istituire un "osservatorio nazionale sulle attuali tariffe praticate dalle compagnie di assicurazioni nei confronti degli avvocati già assicurati", con l'obiettivo di elaborare "una proposta di tariffa al ribasso per il futuro, tenuto conto dell'elevato numero di nuove polizze da stipulare".
Ecco perché Oua sta chiedendo un incontro urgente con il ministero della Giustizia e il Consiglio nazionale forense. "Bisogna evitare - spiegano gli avvocati - che il ministero della Giustizia, sentito il Consiglio nazionale forense, stabilisca condizioni essenziali e massimali minimi non conformi alle reali problematiche della professione". Il timore è che il ministero e il Consiglio non conoscano realmente a fondo le peculiarità e i rischi che quotidianamente affrontano i professionisti dell'aula. Quali massimali sono realmente adeguati? Quali garanzie potranno tutelare i legali? "Si ritiene necessaria - continua l'Oua - e urgente un'attività di studio sulle clausole di polizza, sulle questioni relative al recesso unilaterale, sulla atipicità contrattuale della polizza claims made in forma pura o spuria, sul problema delle loro clausole, sulla retroattività e ultra attività, nonché sugli standard dei livelli di pagamento dei premi".
E poi, dicevamo, il mercato, che a detta degli avvocati non fornisce ancora la concorrenza necessaria per stabilire uno standard di tariffa equo. Per questo, l'Organismo unitario dell'avvocatura ha deciso di istituire un "osservatorio nazionale sulle attuali tariffe praticate dalle compagnie di assicurazioni nei confronti degli avvocati già assicurati", con l'obiettivo di elaborare "una proposta di tariffa al ribasso per il futuro, tenuto conto dell'elevato numero di nuove polizze da stipulare".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥