Moody’s declassa il debito francese
Philippe Waechter, capo economista di Natixis Asset Management, spiega il perché
20/11/2012
Sarebbero tre le motivazioni fondamentali per cui la Francia ha subito il downgrade di Moody's. Il rating del debito pubblico francese è passato da Aaa a Aa1 per tre ragioni secondo Philippe Waechter, capo economista di Natixis Asset Management.
Primo, la capacità dell'economia francese di ristabilire un suo processo di crescita non è ritenuta sufficiente. La Francia sta perdendo competitività e se gli stimoli non possono arrivare dal commercio internazionale che tipo di cambiamenti il paese è pronto ad attuare sul mercato del lavoro e nel settore dei servizi per migliorare le proprie prospettive di crescita?". Su questo punto si sono concentrati diversi report: il rapporto Gallois, quello dell'Fmi (ancor più severo rispetto a Moody's) e quello dell'Economist. "Il primo - spiega Waechter - è basato maggiormente su un ruolo più forte dello Stato, gli altri due sono incentrati sulle riforme strutturali che possono permettere all'economia di essere più reattiva verso i segnali del mercato per un'allocazione delle risorse".
Secondo problema, l'attuale governo facendo seguito al precedente ha deciso di ridurre il rapporto tra deficit pubblico e Pil dal 4,5% del 2012, al 3% del 2013 per arrivare allo 0,3% entro il 2017, ma i dati aggregati sulla crescita (0,8% nel 2013 e 2% nel 2014) "non sono considerati credibili da Moody's" che ora dà ragione a quegli economisti che in questi mesi hanno sostenuto che "politiche
di austerità applicate in uno scenario molto debole portano sempre a performance economiche deboli e recessione".
Infine Moody's avanza dubbi sulla capacità del Paese di assorbire un eventuale shock negativo
proveniente dall'area Euro, ad esempio a seguito di ulteriori downgrade di altri paesi.
Ma dato questo scenario, verrebbe da dire, come mai il downgrade è di un solo notch? Secondo Waechter le ragioni vanno ricercate da un lato nell'ampia diversificazione dell'economia francese - e quindi nella sua capacità di resistere a un contesto macroeconomico debole - dall'altra "nei recenti impegni presi dal governo per migliorare la situazione delle società industriali e per intraprendere riforme strutturali soprattutto nel mercato del lavoro".
Se le dichiarazioni del presidente Hollande in proposito troveranno concretamente seguito "le prospettive di crescita di medio e di lungo termine potranno migliorare" - sostiene Waechter - tuttavia Moody's sembra preoccupata della possibilità che l'esecutivo e il tessuto sociale francese si oppongano a cambiamenti tanto rapidi, e per questo mantiene un outlook negativo.
Primo, la capacità dell'economia francese di ristabilire un suo processo di crescita non è ritenuta sufficiente. La Francia sta perdendo competitività e se gli stimoli non possono arrivare dal commercio internazionale che tipo di cambiamenti il paese è pronto ad attuare sul mercato del lavoro e nel settore dei servizi per migliorare le proprie prospettive di crescita?". Su questo punto si sono concentrati diversi report: il rapporto Gallois, quello dell'Fmi (ancor più severo rispetto a Moody's) e quello dell'Economist. "Il primo - spiega Waechter - è basato maggiormente su un ruolo più forte dello Stato, gli altri due sono incentrati sulle riforme strutturali che possono permettere all'economia di essere più reattiva verso i segnali del mercato per un'allocazione delle risorse".
Secondo problema, l'attuale governo facendo seguito al precedente ha deciso di ridurre il rapporto tra deficit pubblico e Pil dal 4,5% del 2012, al 3% del 2013 per arrivare allo 0,3% entro il 2017, ma i dati aggregati sulla crescita (0,8% nel 2013 e 2% nel 2014) "non sono considerati credibili da Moody's" che ora dà ragione a quegli economisti che in questi mesi hanno sostenuto che "politiche
di austerità applicate in uno scenario molto debole portano sempre a performance economiche deboli e recessione".
Infine Moody's avanza dubbi sulla capacità del Paese di assorbire un eventuale shock negativo
proveniente dall'area Euro, ad esempio a seguito di ulteriori downgrade di altri paesi.
Ma dato questo scenario, verrebbe da dire, come mai il downgrade è di un solo notch? Secondo Waechter le ragioni vanno ricercate da un lato nell'ampia diversificazione dell'economia francese - e quindi nella sua capacità di resistere a un contesto macroeconomico debole - dall'altra "nei recenti impegni presi dal governo per migliorare la situazione delle società industriali e per intraprendere riforme strutturali soprattutto nel mercato del lavoro".
Se le dichiarazioni del presidente Hollande in proposito troveranno concretamente seguito "le prospettive di crescita di medio e di lungo termine potranno migliorare" - sostiene Waechter - tuttavia Moody's sembra preoccupata della possibilità che l'esecutivo e il tessuto sociale francese si oppongano a cambiamenti tanto rapidi, e per questo mantiene un outlook negativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
francia,
👥