Compagnie a confronto sulle liberalizzazioni al Mib di Trieste
Lesioni minime e la lotta alle frodi, collaborazione tra intermediari e scatola nera i princiapli temi discussi
30/10/2012
La tavola rotonda Decreto liberalizzazioni: gli impatti sul mercato assicurativo, scenari e strategie", organizzata dal Mib School of Management di Trieste, ha riunito intorno allo stesso tavolo alcuni dei principali player del mercato assicurativo per discutere le novità legislative che interessano il settore. Nello specifico il dibattito ha visto la partecipazione di: Elena Bellizzi, responsabile del servizio tutela del consumatore di Isvap; Vittorio Verdone, direttore auto, distribuzione, consumatori e servizi informatici di Ania; Giampaolo Crenca dello studio attuariale Crenca & Associati; Fabio Sattler, direttore sinistri di Allianz; Enrico San Pietro, vicedirettore danni di Unipol; Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni; Manlio Lostuzzi, vicedirettore di Assicurazioni Generali.
Sì alle norme sulle lesioni lievi e sulla lotta alle frodi
La percentuale e il costo dei sinistri con lesioni fisiche è da più parti riconosciuto come il principale problema del mercato Rc auto, la modifica dell'articolo 32 del Codice delle Assicurazioni si propone di arginare questo fenomeno disponendo che la risarcibilità dei danni sia condizionata ad accertamenti clinici e medico-legali obiettivi e da adeguati esami strumentali. L'intervento ha incontrato il plauso delle compagnie e, come ha spiegato Vittorio Verdone di Ania, non necessita di provvedimenti attuativi.
Anche in merito all'altra piaga del sistema assicurativo italiano, ovvero le frodi, le norme contenute nel Decreto Sviluppo bis sono considerate un significativo passo in avanti. In particolare, decisamente positiva è stata considerata l'attribuzione della responsabilità del servizio di prevenzione e contrasto delle frodi nel settore Rc auto al nuovo Istituto di vigilanza assicurativa (Ivass). Attraverso la realizzazione di un archivio informatico integrato e connesso con diverse banche dati (degli attestati di rischio, dei sinistri, dei danneggiati e dei testimoni, etc) sarà più facile individuare fenomeni fraudolenti e indici di anomalia.
Black box, un problema di costi
Riscontri meno favorevoli invece si registrano sul provvedimento che riguarda le polizze abbinate alla "scatola nera", così come sull'obbligo di sottoporre al cliente tre preventivi di altrettante compagnie prima della sottoscrizione e sugli sconti tariffari per i "guidatori virtuosi".
In materia di black box il legislatore impone alle imprese di offrire una significativa riduzione di prezzo agli assicurati che scelgono coperture abbinate all'installazione della scatola nera, i cui costi però ricadrebbero sulle compagnie. Il problema, sottolineato dalle imprese, è che soprattutto per le più piccole l'aggravio di oneri economici porti ad un abbattimento dei vantaggi per i consumatori.
No alla collaborazione tra intermediari
Più di una perplessità è stata rilevata anche su alcune disposizione contenute nel recente Decreto Sviluppo bis come la definizione di uno standard minimo di polizza e l'obbligo per le compagnie di creare aree di consultazione su internet, ma è soprattutto la norma che introduce la libera collaborazione tra intermediari iscritti al Rui ad incappare nel diniego delle compagnie.
Il provvedimento è entrato in vigore il 20 ottobre con validità a 60 giorni ma per le compagnie questa "apertura" rischia di "scardinare l'organizzazione delle reti distributive delle imprese" permettendo di fatto ad un agente di fare concorrenza alla propria compagnia sottoscrivendo contratti con un competitor. In questo modo - contestano gli assicuratori - "si intacca il valore delle reti distributive sulle quali le compagnie hanno investito e continuano a investire massicciamente".
Sì alle norme sulle lesioni lievi e sulla lotta alle frodi
La percentuale e il costo dei sinistri con lesioni fisiche è da più parti riconosciuto come il principale problema del mercato Rc auto, la modifica dell'articolo 32 del Codice delle Assicurazioni si propone di arginare questo fenomeno disponendo che la risarcibilità dei danni sia condizionata ad accertamenti clinici e medico-legali obiettivi e da adeguati esami strumentali. L'intervento ha incontrato il plauso delle compagnie e, come ha spiegato Vittorio Verdone di Ania, non necessita di provvedimenti attuativi.
Anche in merito all'altra piaga del sistema assicurativo italiano, ovvero le frodi, le norme contenute nel Decreto Sviluppo bis sono considerate un significativo passo in avanti. In particolare, decisamente positiva è stata considerata l'attribuzione della responsabilità del servizio di prevenzione e contrasto delle frodi nel settore Rc auto al nuovo Istituto di vigilanza assicurativa (Ivass). Attraverso la realizzazione di un archivio informatico integrato e connesso con diverse banche dati (degli attestati di rischio, dei sinistri, dei danneggiati e dei testimoni, etc) sarà più facile individuare fenomeni fraudolenti e indici di anomalia.
Black box, un problema di costi
Riscontri meno favorevoli invece si registrano sul provvedimento che riguarda le polizze abbinate alla "scatola nera", così come sull'obbligo di sottoporre al cliente tre preventivi di altrettante compagnie prima della sottoscrizione e sugli sconti tariffari per i "guidatori virtuosi".
In materia di black box il legislatore impone alle imprese di offrire una significativa riduzione di prezzo agli assicurati che scelgono coperture abbinate all'installazione della scatola nera, i cui costi però ricadrebbero sulle compagnie. Il problema, sottolineato dalle imprese, è che soprattutto per le più piccole l'aggravio di oneri economici porti ad un abbattimento dei vantaggi per i consumatori.
No alla collaborazione tra intermediari
Più di una perplessità è stata rilevata anche su alcune disposizione contenute nel recente Decreto Sviluppo bis come la definizione di uno standard minimo di polizza e l'obbligo per le compagnie di creare aree di consultazione su internet, ma è soprattutto la norma che introduce la libera collaborazione tra intermediari iscritti al Rui ad incappare nel diniego delle compagnie.
Il provvedimento è entrato in vigore il 20 ottobre con validità a 60 giorni ma per le compagnie questa "apertura" rischia di "scardinare l'organizzazione delle reti distributive delle imprese" permettendo di fatto ad un agente di fare concorrenza alla propria compagnia sottoscrivendo contratti con un competitor. In questo modo - contestano gli assicuratori - "si intacca il valore delle reti distributive sulle quali le compagnie hanno investito e continuano a investire massicciamente".
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