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Salgono gli stipendi, ma cresce la disoccupazione

E’ l’effetto del tasso negativo dell’inflazione. La crescita del Pil dovrebbe attestarsi allo 0,5% (rispetto al -0,4% del 2014)

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Saliranno gli stipendi, ma crescerà anche la disoccupazione.  Quest’anno, in Italia, le retribuzioni aumenteranno complessivamente del 2,6%. La crescita reale però, per via del tasso negativo dell’inflazione (-0,4%), si attesterà al 3%. Il Pil  dovrebbe salire allo 0,5% (rispetto al -0,4% del 2014). Mentre continuerà a salire il tasso di disoccupazione (13,1% a fronte del 12,8 del 2014). E’ la fotografia che emerge dall’indagine annuale Salary Budget Planning Report di Towers Watson, realizzato su un campione di 8 mila aziende presenti in oltre 110 paesi.

Le stime sulla crescita reale delle retribuzioni sono leggermente superiori rispetto alle maggiori economie dell’area Euro (Francia e Germania +2,3%) e uguali a quelle dell’Olanda (+3%). Nel Regno Unito le retribuzioni, al netto dell’inflazione, cresceranno infine del 2,8%. 

Per quanto riguarda il tasso di crescita reale, invece, l’Italia figura al 16° posto dei 70 paesi Emea monitorati da Towers Watson ed al 3° in Europa Occidentale alle spalle della Spagna, dove è atteso un +3,4%, e della Grecia, dove il dato dovrebbe attestarsi intorno al 3,1%. In entrambi i paesi però  resta molto più elevato il tasso di disoccupazione, rispettivamente del 22,7% e del 25,9%.  Tra i paesi dell’Ue gli aumenti salariali più marcati si avranno in Romania (+4,8%) Croazia e Bulgaria (+3,2%). Inoltre, l’elevato tasso di inflazione sterilizzerà di fatto gli incrementi retributivi in molti paesi dell’est Europa, con effetti particolarmente negativi in Russia (-5,1%), Ucraina (-4,3%) e Bielorussia (-5,6%).  

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