Chi è il risk manager in Italia?
Anra e RiskGovernance-Politecnico di Milano ne hanno tracciato le caratteristiche e le peculiarità
25/09/2014
Chi è il risk manager? E' un uomo, ha cinquant'anni, una laurea economica e proviene dalla stessa azienda in cui opera. Questo l'identikit di chi gestisce i rischi nelle imprese italiane, presentato oggi a Milano, nel corso del XV Convegno annuale organizzato da Anra, l'associazione italiana che raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali.
Il risultato emerge dalla prima edizione di uno studio, l'Osservatorio sul ruolo del gestore dei rischi aziendali in Italia, promosso dalla stessa Anra e da RiskGovevernance-Politecnico di Milano. In particolare, nelle 283 imprese analizzate, il risk manager, è un uomo nell'87% dei casi, con un'età media che si attesta intorno ai cinquant'anni e una formazione universitaria nel campo dell'economia (24%) e dell'ingegneria (16%).
Nel 40% degli intervistati, a gestire i rischi è il chief risk officer e, nel 76% delle aziende, è stato reclutato internamente. Percepisce, nel 27% dei casi, una retribuzione annua superiore ai 100 mila euro, percentuale che però sale al 50% per gli over 60. Il 67% delle imprese intervistate prevede una quota variabile della remunerazione, basata sul raggiungimento di obiettivi di performance economico-finanziari (49%), ma solo nell'11% dei casi si tratta di performance pesate per il rischio.
Tra le minacce più rilevanti per i prossimi cinque anni, quelle legate ai processi interni (14%), al rischio di credito (11%) e a quello di concentrazione (10%).
Il risultato emerge dalla prima edizione di uno studio, l'Osservatorio sul ruolo del gestore dei rischi aziendali in Italia, promosso dalla stessa Anra e da RiskGovevernance-Politecnico di Milano. In particolare, nelle 283 imprese analizzate, il risk manager, è un uomo nell'87% dei casi, con un'età media che si attesta intorno ai cinquant'anni e una formazione universitaria nel campo dell'economia (24%) e dell'ingegneria (16%).
Nel 40% degli intervistati, a gestire i rischi è il chief risk officer e, nel 76% delle aziende, è stato reclutato internamente. Percepisce, nel 27% dei casi, una retribuzione annua superiore ai 100 mila euro, percentuale che però sale al 50% per gli over 60. Il 67% delle imprese intervistate prevede una quota variabile della remunerazione, basata sul raggiungimento di obiettivi di performance economico-finanziari (49%), ma solo nell'11% dei casi si tratta di performance pesate per il rischio.
Tra le minacce più rilevanti per i prossimi cinque anni, quelle legate ai processi interni (14%), al rischio di credito (11%) e a quello di concentrazione (10%).
Domani, su Insurance Daily, un approfondimento con i dati principali della ricerca.
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