Welfare, le proposte del Forum Ania-Consumatori
Secondo la fondazione, è prioritario informare in modo trasparente i cittadini sulla propria situazione previdenziale e ridefinire i livelli essenziali di assistenza
07/05/2015
Un’informazione trasparente e completa sulla situazione pensionistica di ogni cittadino, e una ridefinizione dei cosiddetti Lea, i livelli essenziali di assistenza. Sono due tra le principali azioni di intervento sul welfare italiano proposte dal Forum Ania-Consumatori. La fondazione che riunisce assicuratori e consumatori, dopo aver analizzato in collaborazione con il Censis le principali criticità dell’attuale sistema di welfare, ha avanzato alcune proposte con l’obiettivo di “promuovere più trasparenza ed equità”, portando avanti “un’azione di stimolo sui decision maker e sull’opinione pubblica” in merito alle conseguenze dell’evoluzione demografica in Italia.
Al primo punto c’è l’informazione che, come accennato, secondo la fondazione deve essere svolta in modo “trasparente, semplice e completo”, evidenziando in modo chiaro la situazione pensionistica di ogni cittadino e le prestazioni attese. “Per essere realmente completa – spiega il Forum Ania-Consumatori – l’informazione dovrebbe prevedere anche le prestazioni in caso di invalidità e le prestazioni al nucleo familiare superstite”. Per questo motivo, si rende necessaria anche una comunicazione sui costi effettivi delle prestazioni sanitarie di cui beneficiano, “per comparare le spese con la qualità delle prestazioni erogate”.
Un altro punto riguarda “la lotta al fenomeno delle liste d’attesa causate dal razionamento dei servizi”, da attuarsi ridefinendo chiaramente i Lea. “Una ridefinizione dei Lea – spiega la fondazione – per-metterebbe di porre fine al razionamento dei servizi promessi ma non erogati (per esempio le cure dentarie) e di combattere le lunghe liste di attesa, che provocano il fenomeno della rinuncia alle cure”: secondo il Censis, nel 41,7% delle famiglie uno o più membri ha rinunciato o rinviato almeno una prestazione sanitaria.
Esiste poi un altro grande problema per il nostro Paese: quello della non autosufficienza in tarda età, che potrebbe iniziare a essere affrontato “incentivando soluzioni collettive di carattere mutualistico”. Secondo il Censis, sono circa tre milioni i non autosufficienti e oltre 1,3 milioni le badanti, con una spesa per le famiglie di circa 10 miliardi l’anno. Il 78% degli italiani sarebbe favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza.
Si lega a questo ultimo tema la necessità di una “sensibilizzazione dei cittadini sugli effetti dell’allungamento della vita, promuovendo comportamenti che mirano alla prevenzione dei rischi”. Il Forum Ania-Consumatori richiama l’attenzione sull’importanza di “un quadro di regole chiare e uniformi, con un Testo Unico delle forme sanitarie integrative”, e sulla necessità “di incentivare lo sviluppo di sistemi mutualistici per l’assistenza sanitaria integrativa, sia individuali sia collettivi”. Da ultimo, la fondazione chiede “una politica fiscale realmente pro welfare”.
Al primo punto c’è l’informazione che, come accennato, secondo la fondazione deve essere svolta in modo “trasparente, semplice e completo”, evidenziando in modo chiaro la situazione pensionistica di ogni cittadino e le prestazioni attese. “Per essere realmente completa – spiega il Forum Ania-Consumatori – l’informazione dovrebbe prevedere anche le prestazioni in caso di invalidità e le prestazioni al nucleo familiare superstite”. Per questo motivo, si rende necessaria anche una comunicazione sui costi effettivi delle prestazioni sanitarie di cui beneficiano, “per comparare le spese con la qualità delle prestazioni erogate”.
Un altro punto riguarda “la lotta al fenomeno delle liste d’attesa causate dal razionamento dei servizi”, da attuarsi ridefinendo chiaramente i Lea. “Una ridefinizione dei Lea – spiega la fondazione – per-metterebbe di porre fine al razionamento dei servizi promessi ma non erogati (per esempio le cure dentarie) e di combattere le lunghe liste di attesa, che provocano il fenomeno della rinuncia alle cure”: secondo il Censis, nel 41,7% delle famiglie uno o più membri ha rinunciato o rinviato almeno una prestazione sanitaria.
Esiste poi un altro grande problema per il nostro Paese: quello della non autosufficienza in tarda età, che potrebbe iniziare a essere affrontato “incentivando soluzioni collettive di carattere mutualistico”. Secondo il Censis, sono circa tre milioni i non autosufficienti e oltre 1,3 milioni le badanti, con una spesa per le famiglie di circa 10 miliardi l’anno. Il 78% degli italiani sarebbe favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza.
Si lega a questo ultimo tema la necessità di una “sensibilizzazione dei cittadini sugli effetti dell’allungamento della vita, promuovendo comportamenti che mirano alla prevenzione dei rischi”. Il Forum Ania-Consumatori richiama l’attenzione sull’importanza di “un quadro di regole chiare e uniformi, con un Testo Unico delle forme sanitarie integrative”, e sulla necessità “di incentivare lo sviluppo di sistemi mutualistici per l’assistenza sanitaria integrativa, sia individuali sia collettivi”. Da ultimo, la fondazione chiede “una politica fiscale realmente pro welfare”.
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