Rimborsi post-incidente stradale, i chiarimenti dell’Ania
L’associazione è intervenuta con una nota ufficiale
11/02/2016
Con una nota ufficiale, l’Ania interviene per chiarire i dubbi, sorti nel corso della settimana scorsa, a proposito delle cure mediche post incidente stradale. L’incertezza riguarda in particolare le modalità di rimborso erogato dallo Stato alle strutture del Sistema sanitario nazionale attraverso l'Erario.
“Riteniamo necessario chiarire che questo sistema di rimborso si basa sulla Direttiva comunitaria 92/49/CEE (la cosiddetta "terza direttiva Danni") e consiste in un contributo forfettario percentuale sul prezzo della polizza rc auto che viene versato integralmente all'Erario dalle compagnie di assicurazione". L'Ania ricorda che il contributo forfettario è stato introdotto dallo Stato Italiano sin dal 1995 "con l'obiettivo di razionalizzare e velocizzare il relativo flusso finanziario alle strutture pubbliche". Il contributo, attualmente pari al 10,5% del prezzo dell'assicurazione Rc auto, "garantisce la copertura sufficiente a sostenere le spese sanitarie per le vittime degli incidenti stradali. Inoltre - conclude l'Ania - questo sistema evita che ciascun ospedale debba recuperare i costi sanitari dell'incidente stradale dalla compagnia di assicurazione del responsabile con evidenti ulteriori aggravi amministrativi e ritardi difficilmente sostenibili dall'attuale assetto della Sanità pubblica".
“Riteniamo necessario chiarire che questo sistema di rimborso si basa sulla Direttiva comunitaria 92/49/CEE (la cosiddetta "terza direttiva Danni") e consiste in un contributo forfettario percentuale sul prezzo della polizza rc auto che viene versato integralmente all'Erario dalle compagnie di assicurazione". L'Ania ricorda che il contributo forfettario è stato introdotto dallo Stato Italiano sin dal 1995 "con l'obiettivo di razionalizzare e velocizzare il relativo flusso finanziario alle strutture pubbliche". Il contributo, attualmente pari al 10,5% del prezzo dell'assicurazione Rc auto, "garantisce la copertura sufficiente a sostenere le spese sanitarie per le vittime degli incidenti stradali. Inoltre - conclude l'Ania - questo sistema evita che ciascun ospedale debba recuperare i costi sanitari dell'incidente stradale dalla compagnia di assicurazione del responsabile con evidenti ulteriori aggravi amministrativi e ritardi difficilmente sostenibili dall'attuale assetto della Sanità pubblica".
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