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Il navigatore e la radio sono le prime fonti di distrazione alla guida

La tecnologia di bordo batte l'uso dello smartphone. Lo rivela un'indagine promossa da Quixa

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Gli automobilisti utilizzano i dispositivi tecnologici presenti in auto più dello smartphone senza vivavoce o auricolare. L'indagine Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani, promossa dalla compagnia assicurativa online Quixa e condotta dall’istituto di ricerca Mps Evolving marketing research,  redige la classifica delle principali distrazioni al volante.  Il 40% degli automobilisti ammette di utilizzare i dispositivi tecnologici presenti in auto: impostare il navigatore satellitare, cambiare la stazione radio, o altre funzionalità tecnologiche in dotazione. Il 23,5% degli automobilisti confessa invece di utilizzare lo smartphone senza vivavoce o auricolare.

A rischio sono soprattutto i più giovani: l’84% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ammette di distrarsi al volante con la tecnologia di bordo. Secondo l'indagine, sullo smartphone pesano le più stringenti normative che ne puniscono l'utilizzo alla guida. L'uso del cellulare è superato anche dal cibo (il 29% ammette di mangiare e soprattutto bere mentre è al volante)  e dai bambini (il 23% degli automobilisti si distrae per girarsi e guardare i bambini, soprattutto se di età inferiore ai cinque anni). Infine poco più del 15% ammette di pettinarsi, truccarsi o aggiustarsi la cravatta alla guida, anche se sostiene di farlo in situazioni ritenute di sicurezza, come in caso di semaforo rosso, e solo se realmente necessario.

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