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Rbm, spesa sanitaria in crescita

La compagnia prevede un incremento di 20 miliardi entro il 2025

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Secondo Rbm Assicurazione Salute, la spesa sanitaria è destinata a crescere considerevolmente nei prossimi anni: stando alle stime della compagnie, i flussi del settore si attesteranno a 20 miliardi entro il 2025. Uno scenario che, come ha spiegato il consigliere delegato Marco Vecchietti, pone il sistema di fronte a un dilemma: “o si incrementa il finanziamento da parte dello Stato, oppure il cittadino sarà chiamato a pagare di tasca propria per le proprie cure”, ha commentato nel corso della tavola rotonda Sostenibilità e fondi integrativi e mutue, modelli di erogazione di servizi: una vera integrazione tra offerta pubblica e privata.
Attualmente, l’esborso pro-capite per la spesa sanitaria si attesta a 580 euro: se si verificasse lo scenario descritto, il dato supererebbe agevolmente i 730 euro. Cifre che, già da sole, fanno ben comprendere come una pressione ulteriore non sarebbe sostenibile per i cittadini. La soluzione, ha spiegato Vecchietti, “inciderà non solo in termini economici ma anche in termini di uguaglianza, perché una somma di questo genere rischia di escludere dal Ssn una parte consistente di persone che non se lo potrà permettere”. 
Eppure, a detta di Vecchietti, un’alternativa c’è. Anzi, due: istituire un secondo pilastro complementare per tutti i cittadini, oppure esternalizzare alcune prestazioni attraverso un’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini più abbienti. “Chi ha una forma sanitaria integrativa riceve in media 324 euro di rimborsi, il 56% della spesa media pro-capite: se tutti avessero una copertura sanitaria a integrazione del Ssn avremmo dimezzato la spesa sanitaria per tutti”, ha concluso Vecchietti.

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