Sanità, nel 2022 solo il 5% delle spese out-of-pocket era coperto da polizza
Nel corso di un’audizione in Senato, l’Istat sottolinea tuttavia come l’assicurazione sanitaria resti appannaggio delle classi di reddito più elevate
09/03/2023
Circa il 5% delle persone che nel 2022 hanno dichiarato di aver effettuato spese sanitarie private nei 12 mesi precedenti utilizza una copertura assicurativa per visite specialistiche o esami diagnostici. A mettere in evidenza questo dato, parlando in audizione presso la Commissione in Affari sociali e Sanità del Senato, è stata Cristina Freguja, a capo della direzione centrale per il welfare dell'Istat, intervenuta nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria.
Assicurazione sanitaria che tuttavia, è “prevalentemente appannaggio delle classi di reddito più elevate”, ha osservato Freguja: ben il 31,6% dei titolari appartiene al quinto di reddito equivalente familiare più elevato, assorbendo circa il 58,5% delle risorse totali. Mentre solo il 7,5% appartiene al collettivo dei meno abbienti, che ricevono appena il 2,5% delle risorse impiegate.
Complessivamente, nel 2020, si stima una platea di circa 8 milioni e 130 mila lavoratori dipendenti che hanno usufruito di questo strumento di welfare aziendale e per i quali i datori hanno versato, direttamente o tramite delle casse assistenziali, un totale di 2,6 miliardi di contributi sanitari.
Il ricorso a prestazioni sanitarie attraverso copertura assicurativa è da sempre più diffuso nel Lazio, dove nel 2022 il 10,8% delle persone dichiara di averne fatto ricorso per visite specialistiche, seguito da Lombardia (9,7%), Provincia autonoma di Bolzano (9,1%) e Piemonte (8,1%); è intorno al 5% in Liguria, Emilia Romagna e Toscana, mentre nelle regioni meridionali copre in media solo l’1,3% per le visite specialistiche.
Per quanto riguarda gli esami diagnostici, come tac e risonanze, nel Nord-Ovest, la copertura assicurativa è aumentata dal 5,4% del 2019 all'8,3% del 2022, mentre nel Centro dal 6,3% al 7,1%.
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