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Verso un’assicurazione olistica

In base alle evidenze dell’ultimo Global Risk Report, Anra sottolinea come la stretta connessione tra i rischi minacci una crisi sistemica che va affrontata con un approccio altrettanto globale

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La classifica del Global Risk Report 2018, l’analisi annuale realizzata dal World economic forum per individuare i rischi più probabili e impattanti del prossimo decennio, è dominata dalle minacce ambientali e tecnologiche. Quello che però preoccupa maggiormente gli esperti di tutto il mondo è la crescente interconnessione dei rischi, che creano terreno fertile per una crisi sistemica. L’accelerazione dell’innovazione in tutti i campi dell’attività umana sta raggiungendo una velocità che le istituzioni, le comunità e gli individui stessi sembrano non riuscire più a metabolizzare. Le infrastrutture e gli schemi attuali non tengono il passo con la rapidità di questa evoluzione. Nel frattempo i movimenti populisti, le tendenze protezionistiche e la crescita di governi basati sul carisma di un leader fanno salire la tensione geopolitica e indeboliscono i rapporti e le alleanza tra Paesi, mettendo in crisi il sistema che ha garantito l’equilibrio negli ultimi decenni. “I risk manager italiani, come i loro pari in tutta Europa, sono preoccupati per l'aumento apparentemente infinito dell'incertezza su scala globale – ha commentato Alessandro De Felice, presidente di Anra - Davanti a noi troviamo enormi sfide strategiche poste dalla trasformazione dell'economia causata dall'aumento delle nuove tecnologie e dai modi fondamentali di fare impresa che obbligano a ripensare radicalmente la gestione del rischio in azienda ed a espandere il campo delle conoscenze. Se da una parte è evidente la correlazione tra alta probabilità ed elevato danno potenziale legato al rischio ambientale, non sorprende che a livello globale vi sia una commistione di pericoli tecnologici ed economici, come geopolitici e sociali”. 

Minacce così sistemiche e interconnesse rappresentano un’ardua sfida per il settore assicurativo, che spesso sconta un legame troppo stretto con le modalità di copertura tradizionali ed è meno proattivo di altri segmenti nell’innovazione. “I risk manager oggi si trovano ad affrontare problematiche trasversali, ma spesso il mercato assicurativo risponde ancora con offerte piuttosto standard che rappresentano una parte relativamente ristretta delle soluzioni necessarie per finanziare questi enormi rischi” conferma De Felice “Tutti i player del settore devono tendere nel prossimo futuro a soluzioni di trasferimento del rischio che siano rilevanti, a prezzi adeguati e che possano essere idealmente incluse nella copertura esistente e non trattate come prodotto separato”. Un mondo nuovo, dunque, che richiede soluzioni olistiche, ed è in questa direzione che gli esperti del rischio e dell’assicurazione dovranno lavorare. 

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