Cedu, ok ai detective privati
La Corte di Strasburgo ha rigettato il ricorso di una coppia svizzera, affermando che l'attività, svolta al solo fine di preservare l'interesse dell'assicuratore, non ha comportato una violazione della sfera privata della famiglia
18/01/2019
Gli assicuratori possono far ricorso a investigatori privati per verificare l’entità di eventuali sinistri. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha giudicato infondato il ricorso presentato da una coppia svizzera che era stata sorvegliata da un detective per conto di una compagnia: secondo i giudici di Strasburgo, la sfera privata della famiglia non era stata violata.
Stando a quanto riportano alcune testate svizzere, nel 2001 l'uomo era stato vittima di un incidente stradale: in qualità di passeggero, aveva avviato un’azione di risarcimento contro i conducenti dei veicoli coinvolti, per un totale di 1,8 milioni di franchi. La compagnia aveva dunque assoldato un detective per verificare l’adeguatezza della richiesta: dopo quattro giorni di sorveglianza in luoghi pubblici, effettuata con l’ausilio di fotografie e filmati, era emerso che l’uomo era in grado di alzare pesi, fare la spesa, passare l'aspirapolvere e lavare l'auto. La moglie, seppur difficilmente identificabile, era apparsa in alcune immagini.
La coppia aveva inizialmente fatto appello al tribunale federale per presunte azioni illecite contro la personalità, ricevendo un rifiuto e decidendo quindi di far ricorso alla Cedu. I giudici di Strasburgo hanno confermato la linea precedentemente emersa, affermando che la sorveglianza, avvenuta in luoghi pubblici, era stata effettuata al solo fine di preservare l’interesse dell’assicuratore. Inoltre, ha aggiunto la Corte, le informazioni sulla donna sono state raccolte casualmente e non possono configurare una sorveglianza sistematica.
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