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Rc intermediari, i rischi per agenti e broker

Si è svolta oggi a Roma la presentazione del terzo annual report del Cesia, il centro studi promosso da Cgpa Europe

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L’applicazione della direttiva Idd ha formalizzato una tendenza chiaramente manifestatasi negli anni recenti: la centralità, nella distribuzione finanziaria e assicurativa, della tutela di chi compra e la conseguente maggiore responsabilità in capo agli intermediari. L’incremento delle regole che disciplinano la relazione tra intermediari e assicurati obbliga agenti e broker a innovare gli strumenti conoscitivi e operativi di prevenzione del rischio.  È questa la principale indicazione del terzo annual report del Cesia, il centro studi intermediazione assicurativa creato da Cgpa Europe per promuovere la prevenzione dei rischi di responsabilità civile professionale. Il rapporto è stato presentato oggi a Roma, presso l’Hotel Parco dei Principi.
La presentazione è stata introdotta da Lorenzo Sapigni (nella foto), rappresentante generale per l’Italia di Cgpa Europe e curata da Massimo Michaud, coordinatore del Cesia (e presidente di Cineas). Oltre a contenere un’analisi della recente evoluzione normativa e il resoconto dell’attività svolta nell’anno dal centro studi, che ha registrato un forte incremento della partecipazione ai lavori di agenti e broker, la pubblicazione analizza quattro casi, effettivamente accaduti, esemplificativi delle tendenze in atto: l’infedeltà di un subagente ai danni dell’agente per mancata rimessa dei premi incassati; l’emissione fraudolenta di una polizza falsa ai danni del cliente; la disattesa dell’obbligo di consiglio basato sui princìpi della correttezza, diligenza e trasparenza da parte dell’intermediario e dell’impresa di assicurazioni nei confronti del contraente; i danni conseguenti alla sostituzione di un prodotto con un altro avente, almeno in parte, contenuti tecnici parzialmente difformi.

Cosa accadrà alle polizze claims made
La presentazione del report è stata seguita da una tavola rotonda, moderata dall’avvocato Alessandro Calzavara, sull’ultima sentenza emanata dalla Cassazione in Sezioni Unite (n. 22437 del 24 settembre 2018) in materia di polizze claims made. Focus del confronto: gli effetti che i princìpi enunciati dalla Corte potrebbero avere sulla sottoscrizione delle polizze di Rc professionale e sull’attività distributiva, in particolare nella fase precontrattuale, tipicamente gestita dagli intermediari assicurativi.
Al confronto hanno partecipato Sara Landini, docente di diritto privato e di diritto delle assicurazioni all’Università di Firenze; Antonio Longo, docente di diritto degli intermediari finanziari all’Università di Viterbo La Tuscia; Patrizia Pompei, presidente della quinta sezione civile del tribunale delle imprese e fallimenti presso il Tribunale di Firenze; Giorgio Grasso partner dello studio legale Batini, Traverso, Grasso & Associati, e il già citato Lorenzo Sapigni.


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