Ivass, le norme farraginose bloccano l'Italia
Il presidente Salvatore Rossi esorta il legislatore a cambiare modi e tempi della burocrazia
14/03/2014
Se in Italia l'iniziativa economica e il mercato sono bloccati è soprattutto colpa della burocrazia e del sistema di norme e istituzioni. A dirlo senza usare mezzi termini, è il presidente dell'Ivass e direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, durante un intervento alla commissione parlamentare sulla semplificazione. "Va cambiato in profondità - sottolinea Rossi - il modo di produrre nuove norme", così da evitare "effetti indesiderati sul funzionamento dell'economia e dei mercati". Sarebbe necessario che "le amministrazioni fossero obbligate a una drastica semplificazione degli oneri vigenti, programmata in tempi certi e trasparenti, verificata periodicamente in modi accessibili al pubblico". Rossi ricorda che molto spesso "le legge nel nostro Paese non trovano concreta applicazione", perché bloccate da atti normativi secondari (tra cui i decreti attuativi) che tardano o addirittura non sono emanati. Il sistema influenza così costi e competitività, decisioni d'investimento, allocazione delle risorse, entrata e uscita delle imprese dal mercato. "Se le norme sono farraginose e instabili - continua - i cittadini, le imprese non possono prevedere le conseguenze delle loro azioni e le loro iniziative economiche sono frenate; si diffondono la corruzione e l'economia sommersa, a vantaggio dei disonesti. Queste sono purtroppo le condizioni in cui il nostro Paese versa da molti anni", chiosa amaramente Rossi.
Durante l'audizione, Rossi ha parlato di quanto fatto finora alla guida dell'Ivass, specialmente da quando sono state traferite competenze e modus operandi da Banca d'Italia. "L'Ivass - ha ricordato - è tuttora impegnato in un difficile sforzo di ristrutturazione e riconversione. Molti passi sono stati già compiuti, nella organizzazione interna, nelle prassi di scrittura delle regole e di supervisione; cerchiamo di stare al passo con i mutamenti delle norme internazionali, della struttura e del funzionamento del mercato assicurativo".
Durante l'audizione, Rossi ha parlato di quanto fatto finora alla guida dell'Ivass, specialmente da quando sono state traferite competenze e modus operandi da Banca d'Italia. "L'Ivass - ha ricordato - è tuttora impegnato in un difficile sforzo di ristrutturazione e riconversione. Molti passi sono stati già compiuti, nella organizzazione interna, nelle prassi di scrittura delle regole e di supervisione; cerchiamo di stare al passo con i mutamenti delle norme internazionali, della struttura e del funzionamento del mercato assicurativo".
L'Istituto sta conducendo un lavoro definito di "ricognizione della normativa regolamentare vigente" con lo scopo "di semplificare le procedure e gli adempimenti burocratici nei confronti delle imprese d'assicurazione e degli intermediari", favorendo l'utilizzo di "strumenti digitali".
Rossi sottolinea inoltre che anche senza una direttiva del legislatore, l'Ivass sta cercando di semplificare ancora di più la propria struttura e propri processi, eliminando autorizzazioni non necessarie, riducendo alcuni adempimenti e, anche verso provvedimenti "che non potevano essere abrogati", l'Autorità ne ha razionalizzato la struttura.
A questi sforzi si deve aggiungere anche una riflessione da parte dell'Unione Europea, che parte in primo luogo "dall'efficacia dell'architettura complessiva delle norme contenute nelle direttive e nei regolamenti - spiega Rossi - eliminando stratificazioni, incongruenze, dettagli tecnici eccessivi". Questo permetterebbe ai regolatori nazionali "di migliorare la qualità della propria disciplina e di semplificarla".
Sempre in ottica di semplificazione e risparmio, infine, l'Istituto, annuncia Rossi, individuerà costi e benefici connessi con le nuove normative regolamentari, così da adeguare gli stessi "all'evoluzione delle condizioni del mercato e degli interessi di investitori e risparmiatori".
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