Cat nat, tutto dipende dalla mutualità

Il successo dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali “dipenderà dalla diffusione delle coperture: solo un ampio grado di mutualità potrà contribuire a contenere i premi assicurativi”. Lo ha affermato ieri Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, sentito in audizione presso l’ottava commissione della Camera dei Deputati. 

In caso contrario, ha proseguito, “il costo della copertura sarà elevato proprio nelle aree geografiche più esposte alle calamità naturali e ciò potrebbe determinare il rischio di fallimento della riforma”. Cesari ha quindi sottolineato che “l’obbligo assicurativo non può rimanere una misura isolata”: occorre creare, ha detto, “le condizioni per una cultura della prevenzione e per politiche di incentivo all’adozione da parte delle singole realtà imprenditoriali di misure di prevenzione e mitigazione dei rischi catastrofali”.

Stando a quanto riferito da Cesari nel corso dell’audizione, sono 580 le compagnie che saranno chiamate a offrire coperture alle circa 4,5 milioni di imprese soggette all’obbligo di assicurazione. Il giro d’affari del ramo 8 ammontava alla fine del 2023 a 3,5 miliardi di euro, pari al 9,3% del totale del ramo danni.

Cesari si è infine soffermato sul portale informatico che l’Ivass è chiamato a istituire per favorire la comparazione dell’offerta. “Stiamo lavorando alla realizzazione del portale con un apposito gruppo di lavoro”, ha affermato, aggiungendo inoltre che l’istituto sta valutando la possibilità, sul modello di quanto già fatto con l’indagine Iper per l’Rc auto, di fornire “indicazioni di riferimento sui prezzi effettivi praticati nelle varie aree del paese: coinvolgeremo l’industria e l’Agcm per vagliare la percorribilità e l’utilità di un simile strumento”.