Il ruolo sociale delle polizze assicurative
La tradizionale sottoassicurazione degli italiani offre grandi opportunità per gli operatori di un settore che non riguarda più soltanto le compagnie, ma anche banche e consulenti finanziari
17/01/2022
In Italia si vive bene e più a lungo della media europea, con un’aspettativa di vita di 86 anni per le donne e 84 anni per gli uomini. Forse è anche per questo che molti italiani sono affetti dalla cosiddetta sindrome di Peter Pan e si illudono di vivere in un’eterna fanciullezza, rifiutandosi di crescere e di assumersi responsabilità verso le generazioni successive. A ciò si aggiunge un’offerta in campo assicurativo che ha ampi spazi di miglioramento in materia di proattività e strategie commerciali, ritrovandosi molto spesso pure in debito di fiducia con gli italiani.
Il combinato disposto di tutto ciò è sotto gli occhi di tutti: solo il 10% degli italiani è adeguatamente protetto dai rischi.
Clientela private e Hnwi
Al fenomeno della sotto assicurazione non sfugge neanche il segmento più ricco della popolazione: ben il 34% dei clienti definiti dalle banche private e Hnwi, con consistenze finanziarie superiori ai cinque milioni di euro, non è adeguatamente protetto.
Tutto ciò non ci stupisce se consideriamo che solo il 17% degli italiani ha affrontato e risolto il tema del passaggio generazionale (contro il 34% della media europea), percentuale che sale al 45% per gli imprenditori. Il dato è ancora più preoccupante se si considera che negli ultimi dieci anni la percentuale di imprenditori over 70 è cresciuta del +1,2%, mentre quella degli under 40 è progressivamente in calo (-2,5%).
Le sfide del settore
Oltre a suonare la carica a un settore che sembra un po’ assopito sugli allori delle rendite di posizione che sono solo un lontano ricordo, le opportunità sono moltissime. Banche, reti dei consulenti finanziari e società di gestione del risparmio se ne sono accorte da tempo: da Intesa Sanpaolo a Unicredit, passando per Bnl Bnp Paribas, a leggere i piani industriali la parola “assicurazione” sembra diventata il nuovo mantra.
Due sono le sfide alla portata di un settore che ha, tra l’altro, un rilevante ruolo sociale. La prima è quella della previdenza integrativa, con i colossi dell’asset management che si stanno muovendo in questa direzione soprattutto in ambito investitori istituzionali. Anche il mercato della consulenza finanziaria sta crescendo a ritmi impressionanti sul tema investment & protection: i numeri di Assoreti confermano che la raccolta record delle reti nel 2021 è guidata dai prodotti assicurativi (+11,3 miliardi di inizio anno, di cui sette miliardi dalle unit-linked e 4,3 miliardi dalle polizze multiramo). La seconda sfida è invece quella del mercato delle polizze vita temporanee caso morte (Tcm): queste polizze hanno l’obiettivo di salvaguardare l’integrità del patrimonio, tutelare i componenti più deboli della famiglia ed evitare liti tra eredi. Proprio queste ultime minano alle fondamenta il bene più prezioso che abbiamo in Italia: un tessuto di oltre sei milioni di piccole e micro imprese, spesso one man company, che di fatto reggono l’economia reale del nostro Paese.
In vista dell’arrivo dei fondi del Pnrr, ultima chiamata per gli addetti ai lavori: se non ora quando?
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