Terzo pilastro: l’informativa verso l’esterno
Three is a magic number
04/09/2013
A partire dalla scuola pitagorica, passando per la Divina Commedia, fino ad arrivare alla celebre canzone di Bob Dorough, il 3" è sempre stato considerato il numero perfetto. Sarà questo il motivo per cui il regolatore ha previsto anche un terzo pilastro per la direttiva Solvency II?
Maggiore trasparenza, stabilità ed efficienza del mercato assicurativo.
Sono questi in realtà i principi che hanno guidato il regolatore. Il terzo pilastro ha come obiettivo quello di aiutare le Autorità di vigilanza, i mercati e i clienti a valutare correttamente la solvibilità delle imprese assicurative; gli obblighi informativi, insieme ai requisiti patrimoniali e di governance identificati dai primi due pilastri, completano dunque il framework di vigilanza prudenziale disegnato dal regolatore.
L'informativa comprende un mix di elementi quantitativi e qualitativi, suddivisi nei seguenti report:
Fino a ora le compagnie si sono focalizzate principalmente sui modelli per la misurazione dei rischi e sulla governance. Il terzo pilastro rappresenta la prossima sfida, in quanto l'informativa dovrà essere più dettagliata, più trasparente e più frequente di quanto non sia mai stata prima e soprattutto pubblica. Nonostante i pilastri siano tre, Solvency II si dimostrerà la direttiva perfetta?
Maggiore trasparenza, stabilità ed efficienza del mercato assicurativo.
Sono questi in realtà i principi che hanno guidato il regolatore. Il terzo pilastro ha come obiettivo quello di aiutare le Autorità di vigilanza, i mercati e i clienti a valutare correttamente la solvibilità delle imprese assicurative; gli obblighi informativi, insieme ai requisiti patrimoniali e di governance identificati dai primi due pilastri, completano dunque il framework di vigilanza prudenziale disegnato dal regolatore.
L'informativa comprende un mix di elementi quantitativi e qualitativi, suddivisi nei seguenti report:
- il rapporto sulla solvibilità e la condizione finanziaria (Solvency and Financial Condition Report - Sfcr), destinato al mercato e avente frequenza annuale;
- la relazione periodica per l'Autorità di vigilanza (Regular Supervisory Reporting - Rsr);
- un set di report quantitativi (Quantitative Reporting Templates - Qrt) destinati principalmente all'Autorità di vigilanza e aventi frequenza trimestrale/ annuale.
Fino a ora le compagnie si sono focalizzate principalmente sui modelli per la misurazione dei rischi e sulla governance. Il terzo pilastro rappresenta la prossima sfida, in quanto l'informativa dovrà essere più dettagliata, più trasparente e più frequente di quanto non sia mai stata prima e soprattutto pubblica. Nonostante i pilastri siano tre, Solvency II si dimostrerà la direttiva perfetta?
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