Accrescere la concorrenza in Europa
La Commissione europea sottolinea i vantaggi della creazione di un unico mercato digitale: prodotti migliori, maggiore scelta e più opportunità per consumatori e imprese
12/05/2016
Il 18 marzo si è chiusa la pubblica consultazione avviata dalla Commissione europea sui quesiti presentati nel Libro verde sui servizi finanziari al dettaglio - Prodotti migliori, maggiore scelta e più opportunità per consumatori e imprese.
Attraverso tale documento, la Commissione intende acquisire i suggerimenti degli stakeholders, utili alla realizzazione di uno dei progetti attualmente più sentiti in ambito comunitario, vale a dire la creazione di un vero mercato europeo per i servizi finanziari retail, molti dei quali sono considerati essenziali per i cittadini (si pensi alle assicurazioni, ai prestiti, ai servizi di pagamento, ai conti correnti e di risparmio e ai prodotti previdenziali).
Con la consultazione, la Commissione europea si è posta l’obiettivo di individuare gli ostacoli che impediscono l’effettiva implementazione del mercato unico, le modalità per superarli e le misure di salvaguardia da porre a tutela dei consumatori.
Anzitutto, si è rilevato come solo una piccola parte di tali servizi venga distribuita a livello transfrontaliero, dato che i consumatori acquistano principalmente nei propri mercati nazionali e presso imprese che servono prevalentemente mercati in cui sono fisicamente presenti. Infatti, per quanto riguarda i prodotti bancari, la distribuzione cross-border è inferiore al 3% per le carte di credito, i conti correnti e i mutui, mentre nel credito al consumo raggiunge solo il 5%. Anche in ambito assicurativo, la fornitura di servizi transfrontalieri ha rappresentato il 3% dei premi lordi complessivi contabilizzati nel 2011 e nel 2012.
Un vantaggio per competizione e prezzi
In parallelo e in direzione contraria, la Commissione ha evidenziato come lo sviluppo del mercato unico digitale renda sempre più agevole l’accesso a prodotti distribuiti da soggetti aventi la propria sede in un altro Paese membro e può, pertanto, stimolare la concorrenza e contribuire a ridurre il costo dei servizi finanziari all’interno dell’Unione. Il divario dei prezzi per prodotti simili su diversi mercati nazionali è determinato sia dalle diverse condizioni delle economie statali e dai livelli irregolari di potere d'acquisto, sia da altri fattori, quali la scarsa omogeneità fiscale e regolamentare nelle discipline dei vari Paesi, i diversi costi di assemblaggio della documentazione di offerta dei prodotti e le diverse strutture tariffarie locali.
Un intervento correttivo, volto ad implementare un set di regole comuni nei vari Paesi applicabili a tali prodotti, oltre a favorire la certezza del diritto e la portabilità di un prodotto in caso di trasferimento da un Stato membro all’altro, dovrebbe auspicabilmente tradursi anche in una riduzione del prezzo degli stessi.
Ricostruire la fiducia
Un ulteriore freno alla creazione di un mercato europeo dei servizi finanziari è poi rappresentato dalla scarsa disponibilità al cambiamento da parte dei clienti e dalla diffidenza che essi manifestano nei confronti di questo settore.
Risulta, quindi, indispensabile costruire un clima di fiducia, che metta i consumatori nella condizione di poter contare sulla salvaguardia dei propri diritti ed interessi, anche ove ricorrano a prodotti e servizi finanziari transfrontalieri. L’accrescimento del livello di trasparenza, chiarezza e confrontabilità delle informazioni fornite è dunque alla base dello sviluppo di un mercato unico in questo settore.
Non deve dimenticarsi che l’intervento della Commissione si inserisce in un progetto di più ampio respiro, che sta interessando l’intero settore finanziario e che ha già visto l’emanazione di una serie di misure legislative europee - alcune delle quali ancora in fase di attuazione a livello nazionale - quali, ad esempio, la MiFID 2, la nuova Direttiva sulla distribuzione assicurativa (c.d. IDD), il Regolamento Europeo in materia di prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (c.d. PRIIPs), la Direttiva sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali (c.d. Mortgage Credit Directive) e la Direttiva sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base.
Il Libro verde, pubblicato per stimolare la riflessione delle parti coinvolte su un tema di grande interesse, intende dare seguito ad un dibattito cui seguirà uno specifico Action Plan della Commissione, la cui pubblicazione si attende per la seconda metà del 2016.
Attraverso tale documento, la Commissione intende acquisire i suggerimenti degli stakeholders, utili alla realizzazione di uno dei progetti attualmente più sentiti in ambito comunitario, vale a dire la creazione di un vero mercato europeo per i servizi finanziari retail, molti dei quali sono considerati essenziali per i cittadini (si pensi alle assicurazioni, ai prestiti, ai servizi di pagamento, ai conti correnti e di risparmio e ai prodotti previdenziali).
Con la consultazione, la Commissione europea si è posta l’obiettivo di individuare gli ostacoli che impediscono l’effettiva implementazione del mercato unico, le modalità per superarli e le misure di salvaguardia da porre a tutela dei consumatori.
Anzitutto, si è rilevato come solo una piccola parte di tali servizi venga distribuita a livello transfrontaliero, dato che i consumatori acquistano principalmente nei propri mercati nazionali e presso imprese che servono prevalentemente mercati in cui sono fisicamente presenti. Infatti, per quanto riguarda i prodotti bancari, la distribuzione cross-border è inferiore al 3% per le carte di credito, i conti correnti e i mutui, mentre nel credito al consumo raggiunge solo il 5%. Anche in ambito assicurativo, la fornitura di servizi transfrontalieri ha rappresentato il 3% dei premi lordi complessivi contabilizzati nel 2011 e nel 2012.
Un vantaggio per competizione e prezzi
In parallelo e in direzione contraria, la Commissione ha evidenziato come lo sviluppo del mercato unico digitale renda sempre più agevole l’accesso a prodotti distribuiti da soggetti aventi la propria sede in un altro Paese membro e può, pertanto, stimolare la concorrenza e contribuire a ridurre il costo dei servizi finanziari all’interno dell’Unione. Il divario dei prezzi per prodotti simili su diversi mercati nazionali è determinato sia dalle diverse condizioni delle economie statali e dai livelli irregolari di potere d'acquisto, sia da altri fattori, quali la scarsa omogeneità fiscale e regolamentare nelle discipline dei vari Paesi, i diversi costi di assemblaggio della documentazione di offerta dei prodotti e le diverse strutture tariffarie locali.
Un intervento correttivo, volto ad implementare un set di regole comuni nei vari Paesi applicabili a tali prodotti, oltre a favorire la certezza del diritto e la portabilità di un prodotto in caso di trasferimento da un Stato membro all’altro, dovrebbe auspicabilmente tradursi anche in una riduzione del prezzo degli stessi.
Ricostruire la fiducia
Un ulteriore freno alla creazione di un mercato europeo dei servizi finanziari è poi rappresentato dalla scarsa disponibilità al cambiamento da parte dei clienti e dalla diffidenza che essi manifestano nei confronti di questo settore.
Risulta, quindi, indispensabile costruire un clima di fiducia, che metta i consumatori nella condizione di poter contare sulla salvaguardia dei propri diritti ed interessi, anche ove ricorrano a prodotti e servizi finanziari transfrontalieri. L’accrescimento del livello di trasparenza, chiarezza e confrontabilità delle informazioni fornite è dunque alla base dello sviluppo di un mercato unico in questo settore.
Non deve dimenticarsi che l’intervento della Commissione si inserisce in un progetto di più ampio respiro, che sta interessando l’intero settore finanziario e che ha già visto l’emanazione di una serie di misure legislative europee - alcune delle quali ancora in fase di attuazione a livello nazionale - quali, ad esempio, la MiFID 2, la nuova Direttiva sulla distribuzione assicurativa (c.d. IDD), il Regolamento Europeo in materia di prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (c.d. PRIIPs), la Direttiva sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali (c.d. Mortgage Credit Directive) e la Direttiva sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base.
Il Libro verde, pubblicato per stimolare la riflessione delle parti coinvolte su un tema di grande interesse, intende dare seguito ad un dibattito cui seguirà uno specifico Action Plan della Commissione, la cui pubblicazione si attende per la seconda metà del 2016.
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