Congresso Sna, prospettive di dialogo
L’importanza dell’evento viene confermata da presenze illustri: il sottosegretario al Mise, la senatrice Simona Vicari (Pdl) e la senatrice Anna Rita Fioroni (Pd); il presidente della Commissione permanente distribuzione dell’Ania, Franco Ellena, per l’Antitrust, Giovanni Calabrò, direttore generale tutela consumatori; Jean Francois Mossino presidente Commissione agenti del Bipar ed Eric Devorsine presidente Cgpa Europe. Come esperti del settore il prof. Pierpaolo Marano (Università Cattolica Sacro Cuore), e il prof. Ranieri Razzante (Diritto delle assicurazioni, Università di Bologna).
Il presidente nazionale Sna, Claudio Demozzi, soddisfatto di essere l’organizzatore di un evento atteso e importante, porge i suoi ringraziamenti agli ospiti e la sua particolare riconoscenza a Franco Ellena, per aver voluto partecipare all’evento. La sua presenza viene valutata come un personale successo di Demozzi (aggiungo io, giustamente), dopo un quinquennio di relazioni industriali “ibernate”.
Ascoltando il presidente Ellena parrebbe che lo stesso provi piacere a chiarire alcuni punti ritenuti di grande valenza per il settore. Sostiene la valenza delle reti agenziali, ma anche dei loro gruppi aziendali, con i quali interloquisce spesso. Ammette che i problemi d’interesse generale vanno discussi a livello “più alto”. Il riferimento è chiaramente rivolto al sindacato nazionale agenti, associazione di categoria maggiormente rappresentativa, consolidata interfaccia delle compagnie da oltre novant’anni. Mette in luce l’eterogeneità degli agenti, che molte volte vengono penalizzati. Ritiene il plurimandato una “parolina magica”, sulla quale poco si formalizza, affermando che già da tempo collabora con agenti monomandatari e pluri e su questo preciso fatto non nota alcuna diversità. Su questo argomento è necessario ragionare, tutti assieme, per saper fare delle scelte. Aggiunge schiettamente che le imprese, nel 2012, con la Rca hanno guadagnato tantissimo e quindi i premi dovrebbero abbassarsi, almeno sino alla fine di quest’anno. È un’occasione unica per valutare - uniti - cosa fare in futuro, come muoversi. Si toglie un sassolino anche sulla burocrazia, divenuta intollerabile, trasformata in norma troppo rigida, e ormai inutile. Infine è convinto che vada rilanciato il dialogo, con scelte comuni, risposte chiare, cercando ciò che unisce e non ciò che divide.
Convincente e vivacissimo l’intervento del prof. Ranieri Razzano, che disquisisce sulla legge antiriciclaggio. Auspica l’innalzamento del limite del contante, riportandolo a 5.000 euro. Il pericolo del riciclaggio è ovunque: attenzione a non scivolare nelle maglie dello stesso, per inesperienza. Evidenzia i rischi della cosiddetta “adeguatezza”. È utile tener presente l’importanza che assumono le informazioni date agli assicurati, che vanno resi consapevoli del contenuto del contratto. In primis questo va effettuato dall’intermediario e in subordine dall’impresa. I due soggetti sono in solido. Senza sottovalutare gli effetti pregiudizievoli di tipo economico che, se non si è posta, a monte, competenza e serietà, potrebbero presentarsi in futuro.
Interviene di seguito il prof. Pierpaolo Marano, criticando aspramente i nostri governi, che legiferano, su questo comparto, “a vista”. Una produzione normativa con pochi approfondimenti; cause e possibili conseguenze di questa proliferazione legislativa che, non di rado, entra in contrasto con le regole già esistenti. Diverso il modus operandi europeo, che fa appropriate indagini.
Francois Mossino mette in guardia sul modo di interagire di fronte alla fatidica “adeguatezza”. Informa che Axa e Allianz Europa, per “consigli sbagliati” hanno ricevuto numerose richieste di risarcimento danni dagli assicurati. Con la solerte competenza che tutti gli riconoscono, spiega i diversi “studi europei” sulla normativa Imd2: consulenze remunerate dal cliente, o intermediari “legati“? Chiarisce inoltre che nei Paesi nordici, il 60% degli intermediari ha cessato di esistere.
Il Presidente della Cgpa Europe, Eric Devorsine, proprio in ordine alla Rca, afferma che il trattamento delle compagnie francesi è identico a quello italiano. Concorrenza non molto leale, convenzioni che passano sopra la testa delle reti, web.
Giovanni Calabrò, da sempre sponsor di una sana concorrenza, che è sempre più indispensabile per una seria tutela del consumatore, afferma che solo una rete di professionisti capaci di interpretare le necessità degli assicurati può essere davvero utile al mercato. Ha inoltre segnalato il grave problema delle frodi, che vanno a incidere su tutto il tessuto sociale assicurativo.
Gli ultimi interventi sono lasciati agli esponenti politici. Anna Rita Fioroni spiega quanto abbia lavorato per far comprendere all’ambiente politico l’importanza della trasparenza e chiarezza verso il consumatore. Ha messo in luce le gravi pecche della burocrazia, per le quali è già stato inoltrato un preciso emendamento all’Ivass, chiedendo la semplificazione delle procedure. Senza far passare in secondo piano le gravissime problematiche di un Paese come l’Italia, di fronte ai danni catastrofali. Fioroni ha dimostrato ai congressisti la sua competenza assicurativa: si è addentrata, con sottile maestria, nei meandri oscuri di una materia tecnica, difficile quanto complessa.
Il sottosegretario Simona Vicari interviene per fare il punto sulla attuale situazione legislativa. Chiarisce le difficoltà incontrate nel tentare di semplificare e modificare il sistema di un mercato certamente poco innovativo. Questo governo ha in calendario progetti validi. L’economia assicurativa ha necessità di efficienza e trasparenza. Via alcuni “interessi” specifici e la conservazione di un sistema stantio e superato. Proprio su questo argomento è già stato attivato un tavolo di lavoro per ricercare soluzioni certe, che diano nuovo impulso al sistema normativo. Qualche risultato farà capolino prima dell’estate. Altri problemi saranno affrontati nel prossimo futuro.
Tra questi, il ripristino del “recesso annuale” dei contratti poliennali, in onore a una giustizia più giusta e per restituire all’assicurato, patrimonio di tutti, la capacità di scegliere senza costrizioni, il “meglio” che questo mercato può offrire.
Abolendo il cosiddetto “porcellum” assicurativo!
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