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Bon ton e immagine pubblica

Quante giornate sono trascorse dalla chiusura del XLV° Congresso Nazionale Sna? Solo 12, contando anche festivi e semifestivi. Nella sostanza pochissimi giorni lavorativi, ma sufficienti per riaprire il sipario agli specialisti del caos e all’indecoroso spettacolo che il “baronato” di questa categoria sta esportando all’esterno. Possiamo tristemente sostenere che modificando gli ordini dei fattori, il prodotto non cambia. 

Il nuovo Esecutivo Nazionale, guidato da Claudio Demozzi, all’atto del suo insediamento era stato accompagnato da buoni propositi. Propositi concreti di pacificazione ai quali, tanti, avevano giustamente creduto. I personaggi di spicco di questo Sna, coloro che ancora hanno un seguito di simpatizzanti, si erano dichiarati consapevoli che senza una reale pacificazione tra i contendenti alla “poltrona”, non sarebbe stato possibile ottenere buoni risultati, indipendentemente da chi avrebbe assunto il ruolo di presidente. Principio elementare, che faceva ben sperare in uno scatto di maturità politica.

La realtà è ben diversa… e sotto gli occhi di tutti.
A questo sindacato si sta facendo scempio dell’immagine che avviene, non di rado, per mano di coloro che la categoria riteneva i migliori! Le e-mail un po’ di tutti, sono intasate da lettere e messaggi di ogni tipo. Chi critica aspramente quel poco che è stato fatto ma, ancor prima che si materializzi, cosa di per sé grave, quello che a loro dire NON si deve fare. Chi scavalca a destra e sinistra l’intero vertice, assumendosi il ruolo dell’unico vero condottiero: di chi, poi, non si capisce! Ma si sa… gli agenti italiani sono al “centro” dell’inferno!

Qualcun altro si sveglia di buon mattino e decide che questa categoria DEVE auto convocarsi, davanti possibilmente alle sedi giuste! C’è anche chi consiglia i colleghi di scrivere a Governo, Commissioni, Camera e Senato una rigida e-mail, ovviamente dallo stesso concepita, sognando ancora di poter essere il futuro Presidente Nazionale…. Chi infine escogita come “spaccare le reni alla Grecia”… Una “Grecia “ romana che deve pagare, per aver fatto legiferare, poco e male, una sorta di pataracchio a questo Governo, in materia di “liberalizzazioni” .

Liberalizzazioni per la verità i n a p p l i c a b i l i dai più !! Concordiamo: non si legge una sola parola che vada realmente incontro all’interesse del consumatore e non si tiene conto che oltre l’85% degli agenti italiani svolge la propria attività in esclusiva rigida .
Questo grave problema è allo studio dell’Esecutivo Nazionale e di uno staff di legali. Correttezza vorrebbe che si aspettassero decisioni e direttive.

Altri ancora dissertano sulla bontà o meno delle lettere scritte dal vertice sindacale, sui loro contenuti e altre amenità. Il desiderio di “rifondare” il Sindacato Nazionale Agenti , si consuma nella poca logica di questi atteggiamenti , per molti versi irresponsabili.

Vorremmo poter credere che i più siano spinti dal solo desiderio di consigliare, aiutare e non distruggere, ancor prima di veder germogliare il pensiero, appena nato, del nuovo Esecutivo. Si sappia che esistono delle regole universali di marketing che impongono, a chi vuol fare politica, la tassativa salvaguardia dell’immagine pubblica e di ciò che si desidera rappresentare.

Sappiamo da fonte certa, che anche nelle sale ovattate della Confindustria assicurativa, non di rado, accadono scontri ideologici che danno adito a liti furiose … ma da Via della Frezza, come è ovvio, non esce una sillaba!!! Bon ton ed immagine sono salve.

Copiare, no?

Possibile che il triennio passato non abbia insegnato nulla? Temo – viceversa - che tali atteggiamenti siano il triste frutto del voler “apparire”, di ottenere quella visibilità, sfuggita di mano all’ultimo momento, per un pugno di voti. Puro esibizionismo. Qualsivoglia manuale sulla tecnica della comunicazione, darebbe un grosso apporto all’ignoranza generalizzata in materia. Nessuna offesa, ignoranza nella vera etimologia della parola: molti ignorano come si gestisce la propria “ leadership “ e il rispetto di quella altrui ; senza tener conto di quanti danni si riversano su un’associazione di categoria, già di per sé debole. Smania di apparire fine a se stessa, o per un bieco spirito di vendetta?

Non sarebbe più generoso, oltre che intelligente, scrivere una e-mail “riservata” al presidente, a un componente di Esecutivo (ce ne sono ben 11), per suggerire i propri “consigli”? Non si creerebbe quello spirito collaborativo, di disponibilità, quel circuito virtuoso tanto decantato, al microfono dell’importante assise congressuale ? Solo parole in libertà, per strappare un applauso? Perchè accantonare la pacificazione seria, unica arma per rendere questo Sna credibile, in prima battuta ai colleghi sempre più stupiti da tanto livore e da “sfoghi” strategici/tattici di gusto discutibile, ma anche un po’ datato?

Questi novelli Albert Einstein della politica sindacale, davanti a questa inesauribile voglia di distruggere, si sentirebbero motivati a dare il meglio , se fossero al posto di questo Esecutivo? Certo, in qualcuno ci sarà anche buona fede ma anche gravi carenze sulla visione politica. Il futuro di questa categoria è nelle mani di chi desidera il bene degli agenti italiani, di coloro che usano il buon senso a 360°, che mettono a disposizione del vertice le proprie capacità professionali, organizzative e politiche, senza necessariamente trarne lustro, senza egoismi, senza sedersi sulla riva del fiume ad aspettare. 
Solo l’unione, quella vera, potrà dare forza ad un’intera categoria per affrontare i marosi messi sul cammino di tutti, da un ‘Ania fortissima e da un Governo certamente n o n indipendente.

Infine, ascoltate e riflettete, tutti: NON DISTURBATE IL MANOVRATORE !!! LASCIATELO LAVORARE .

Le valutazioni politiche rinviatele al prossimo Congresso: quella sarà la sede giusta.

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