Metti: tempo scaduto!
Che il tempo di Giovanni Metti, Presidente Nazionale Sna, fosse scaduto era chiaro a tutti da un pezzo, ma la cosa singolare è che ormai parrebbe finalmente diventato chiaro anche allo stato maggiore del suo Esecutivo e, a quanto sembra, anche a lui.
Altrettanto chiara la via obbligata del Congresso Nazionale , quindi elezioni in anticipo di qualche mese sulla scadenza originaria.
Altrettanto chiara la via obbligata del Congresso Nazionale , quindi elezioni in anticipo di qualche mese sulla scadenza originaria.
Dopo una guerra fratricida di tutti contro tutto, diffide e deferimenti al massimo organo disciplinare, questo Esecutivo ha la gravissima responsabilità di aver seminato amarezza e diffidenza tra gli iscritti, che non comprendono le ragioni di tanto livore e di tanta inefficienza.
Ma c’è anche un’altra più stringente ragione di critica: buona parte della categoria non può più permettersi di perdere tempo, danaro e speranze seguendo persone che non sono sufficientemente autorevoli e capaci di gestire le gravissime problematiche che incombono sull’intera categoria!
Queste diagnosi e le conseguenti terapie dovrebbero – dovranno – costituire la base d’azione del futuro Esecutivo, che dovrà godere di grande autorevolezza e l’appoggio di tutte le forze sindacali responsabili rappresentate in Congresso. Ci vuole una fiducia solida, non esposta a trabocchetti che avrebbero un effetto devastante sulla crisi economica e gestionale delle agenzie.
Queste diagnosi e le conseguenti terapie dovrebbero – dovranno – costituire la base d’azione del futuro Esecutivo, che dovrà godere di grande autorevolezza e l’appoggio di tutte le forze sindacali responsabili rappresentate in Congresso. Ci vuole una fiducia solida, non esposta a trabocchetti che avrebbero un effetto devastante sulla crisi economica e gestionale delle agenzie.
Questi sono i dati ormai certi della situazione. Incerte sono ancora – ma mi auguro non lo saranno per molto - poiché il tempo stringe, le modalità per una seria e globale ricostruzione del nostro Sindacato.
Questo nuovo “governo” dovrà saper riunire le forze migliori, senza pregiudiziali di sorta, nell’opera ricostruttiva che ha giganteschi appuntamenti, non ultimo un patto generazionale tra giovani e meno giovani, dove le regole già esistenti di questo comparto, opportunamente riequilibrate, consentano ai colleghi più giovani di avere pari opportunità e pari diritti.
La svolta che molti agenti auspicano da anni può diventare un fatto compiuto.
Volere è potere!
Questo nuovo “governo” dovrà saper riunire le forze migliori, senza pregiudiziali di sorta, nell’opera ricostruttiva che ha giganteschi appuntamenti, non ultimo un patto generazionale tra giovani e meno giovani, dove le regole già esistenti di questo comparto, opportunamente riequilibrate, consentano ai colleghi più giovani di avere pari opportunità e pari diritti.
La svolta che molti agenti auspicano da anni può diventare un fatto compiuto.
Volere è potere!
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