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L’importanza di Fondazione Ania

La Fondazione Ania è una onlus costituita dalle imprese assicurative nel 2004, con l’obiettivo di partecipare attivamente alla sicurezza stradale, tentando di affrontare e aiutare a risolvere il problema della moltitudine di incidenti stradali. In altre parole concorrere con la formazione e l’informazione di coloro che usano mezzi di trasporto come auto, moto, biciclette sino a raggiungere gli studenti nelle scuole di tutti gli ordini e gradi.
Giusto per dare alcune cifre, senza la volontà di voler fare terrorismo, nel 2013 in Italia si sono verificati 181.227 incidenti, con 3385 morti e 257.421 feriti: una vera guerra.
Nello stesso 2013 si è raggiunto l’obiettivo europeo, che venne stabilito nel 2001 a Lisbona, avente per scopo il dimezzamento delle vittime nel decennio a seguire.
Si può dare conferma del netto miglioramento di questa immane tragedia. La diminuzione delle vittime da incidente stradale è stato del 52,3% mentre, per la nostra nazione, la diminuzione è stata solo del 10%.
È alto il numero delle giovani vittime, under 30, che rappresentano il 23% rispetto al totale. L’età più colpita è quella che va dai 20 ai 24 anni.
Le principali ragioni? Guida distratta (16,8%); mancato rispetto delle regole di precedenza (16,1%); velocità elevata (11,1%). Purtroppo non esistono dati attendibili sull’incidentalità derivante da uso di droghe e alcool.
Per chi guida le due ruote, abbiamo un triste primato europeo: siamo al primo posto in UE28,  per il numero più elevato di mortalità (849 ciclisti), e al terzo posto per incidenti mortali di pedoni (549 persone).  Ogni commento è superfluo.
La terribile panoramica su esposta mette, se possibile, ancor più in luce l’importanza e il ruolo che riveste in Italia la Fondazione Ania per la sicurezza stradale, che ha l’importante e utile obiettivo di realizzare attività concrete che possono contribuire al miglioramento di queste statistiche e, quindi, del livello di sicurezza sulle strade. Tutto ciò con lo spirito di andare incontro al rafforzamento della prevenzione e del controllo.
Le iniziative messe in atto dalla Fondazione, al fine di sensibilizzare le persone a un uso prudente di qualsivoglia mezzo di trasporto, come abbiamo visto, hanno dato discreti risultati.
La Fondazione ha attuato iniziative molto positive, come formare in modo più completo chi si mette alla guida di qualsiasi veicolo, tentando anche di educare i cittadini al rispetto del Codice della strada. È inoltre nota l’attività messa in atto con diversi partner delle Istituzioni nazionali e locali, per migliorare le infrastrutture, non di rado fatiscenti.
Tra i progetti già elaborati, ha assunto notevole importanza la diffusione della figura del “guidatore designato”, che viene individuato in colui che, nelle serate scelte per il divertimento, decide di essere la persona del gruppo che non beve, in quanto si offre di accompagnare a casa gli amici in tranquillità e sicurezza.
Un’altra importante iniziative è la black point, il cui obiettivo è quello di contribuire e migliorare le infrastrutture stradali. L’iniziativa consiste nel segnalare a ogni cittadino i punti più pericolosi sulle strade italiane.
Dal 2004 a oggi, sono stati siglati dalla Fondazione vari protocolli d’intesa, nonché di piani ben precisi con i ministeri dell’Interno, delle Infrastrutture e trasporti, della Pubblica istruzione, delle Politiche giovanili e i vari corpi di polizia.
Ultime, ma non ultime per importanza, le campagne stampa, peraltro bellissime e mirate, pronte a sensibilizzare l’opinione pubblica. Tra le più efficaci, almeno per me, “Pensaci 2012” e “Pensa a guidare” del 2010 e 2011.
E ancora, i cinque spot ispirati ai Comandamenti, che rappresentano un’importante ed efficace iniziativa, a cui le imprese assicurative tenevano molto, attuata anche grazie alla Polizia di Stato, che ha messo a disposizione le proprie elevate competenze e le tecnologie.
Ci si rende conto che anche grazie alla Fondazione Ania, l’Italia che cammina su due o quattro ruote, marcia spedita verso un maggior senso di responsabilità e di educazione stradale.
Una maggiore consapevolezza del pericolo e del rispetto della vita propria e di quella altrui.


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