La fine dell’auto privata
La mobilità si evolve velocemente e gli esperti ipotizzano, entro il prossimo decennio, che il noleggio delle auto diventerà molto interessante. Le auto in condivisione possono entrate nelle zone a traffico limitato, e a loro sono dedicati spazi e parcheggi vari.
Aniasa (Associazione nazionale imprese di noleggio) ha pubblicato recentemente una ricerca sul tema, dal titolo, “L’evoluzione della mobilità degli italiani.”
Si va verso la nuova dinamica del “mobi-noleggio”, pay per use, un sistema di facile accesso e con tanta disponibilità di mezzi. È tutto fondato su base digitale e sulla preselezione dell’utente. In questo periodo percepiamo ampi assaggi di questo futuro: dalle automobili in sharing (comparto che ha da poco conquistato una propria rappresentanza in Aniasa), ai servizi di trasporto condiviso, come BlaBlaCar.
Ci sono fatti, attorno alle auto a noleggio in Italia, che lasciano abbastanza perplessi e sconfortati. Sono state rubate automobili per 46,6 milioni di euro in un solo anno. Un danno enorme causato alle società di noleggio: senza calcolare quello assicurativo.
Ci dicono che questo malcostume riguardi essenziale il nostro Paese, e che cresca di pari passo con l’aumento di questi veicoli in circolazione. Tutti questi furti stanno attivando le società a impiegare antifurti che consentono un controllo delle flotte.
La nuova tecnologia della radio frequenza sarebbe la più efficace, in quanto non subisce schermature, consentendo di rintracciare velocemente i veicoli rubati, anche all’interno di parcheggi sotterranei e, soprattutto, anche se il mezzo è stivato in camion o container.
Viceversa altri sistemi impediscono la trasmissione del segnale geo-satellitare.
Per le auto private si afferma da più parti che funzioni bene la scatola nera: un terzo degli automobilisti va modificando il proprio stile di guida, recuperando quella sicurezza stradale che, non di rado, è mancata. Il dispositivo di registrazione di tutti i dati di viaggio è uno strumento che attira sempre più il guidatore e, senza dubbio, agisce anche come mezzo psicologico.
L’Ivass afferma che dal 2013 a oggi, le percentuali degli automobilisti che se ne sono dotati, sono salite vertiginosamente arrivando al 15,8% del totale assicurato. Uno studio promosso dalla Leaseplan Mobility Monitor e condotto dalla Tns Italia su 3337 driver in 20 Paesi diversi, rivela che tre guidatori su 10, con la scatola nera a bordo, sono molto più attenti, si distraggono molto meno e riducono i rischi di incidenti.
Quando la mobilità sarà al centro della domanda-offerta, si potrà presumere che i settori del travel saranno più coinvolti e attivamente interessati.
Le conseguenze dei sistemi mobi-noleggio così evoluti, potrebbero essere la progressiva riduzione dei veicoli privati circolanti nel nostro Paese.
Aniasa (Associazione nazionale imprese di noleggio) ha pubblicato recentemente una ricerca sul tema, dal titolo, “L’evoluzione della mobilità degli italiani.”
Si va verso la nuova dinamica del “mobi-noleggio”, pay per use, un sistema di facile accesso e con tanta disponibilità di mezzi. È tutto fondato su base digitale e sulla preselezione dell’utente. In questo periodo percepiamo ampi assaggi di questo futuro: dalle automobili in sharing (comparto che ha da poco conquistato una propria rappresentanza in Aniasa), ai servizi di trasporto condiviso, come BlaBlaCar.
Ci sono fatti, attorno alle auto a noleggio in Italia, che lasciano abbastanza perplessi e sconfortati. Sono state rubate automobili per 46,6 milioni di euro in un solo anno. Un danno enorme causato alle società di noleggio: senza calcolare quello assicurativo.
Ci dicono che questo malcostume riguardi essenziale il nostro Paese, e che cresca di pari passo con l’aumento di questi veicoli in circolazione. Tutti questi furti stanno attivando le società a impiegare antifurti che consentono un controllo delle flotte.
La nuova tecnologia della radio frequenza sarebbe la più efficace, in quanto non subisce schermature, consentendo di rintracciare velocemente i veicoli rubati, anche all’interno di parcheggi sotterranei e, soprattutto, anche se il mezzo è stivato in camion o container.
Viceversa altri sistemi impediscono la trasmissione del segnale geo-satellitare.
Per le auto private si afferma da più parti che funzioni bene la scatola nera: un terzo degli automobilisti va modificando il proprio stile di guida, recuperando quella sicurezza stradale che, non di rado, è mancata. Il dispositivo di registrazione di tutti i dati di viaggio è uno strumento che attira sempre più il guidatore e, senza dubbio, agisce anche come mezzo psicologico.
L’Ivass afferma che dal 2013 a oggi, le percentuali degli automobilisti che se ne sono dotati, sono salite vertiginosamente arrivando al 15,8% del totale assicurato. Uno studio promosso dalla Leaseplan Mobility Monitor e condotto dalla Tns Italia su 3337 driver in 20 Paesi diversi, rivela che tre guidatori su 10, con la scatola nera a bordo, sono molto più attenti, si distraggono molto meno e riducono i rischi di incidenti.
Quando la mobilità sarà al centro della domanda-offerta, si potrà presumere che i settori del travel saranno più coinvolti e attivamente interessati.
Le conseguenze dei sistemi mobi-noleggio così evoluti, potrebbero essere la progressiva riduzione dei veicoli privati circolanti nel nostro Paese.
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