Il reato di omicidio stradale
Il Senato ha approvato in via definiva le nuove disposizioni legislative in materia di circolazione stradale, nelle quali rientrano l’omicidio colposo stradale e le lesioni
alla persona.
Prima di entrare nel merito di quanto approvato e delle novità varate dalle modifiche legislative, ci tengo a sottolineare che, sino ad oggi, gli innumerevoli decessi avvenuti per questa causa (dati Ania 2014: 3381 persone decedute e oltre 251 mila feriti a seguito di incidenti), pare siano stati considerati, dall’intera collettività italiana, reati minori. Diciamo, tristemente, che uccidere un uomo a seguito di un incidente stradale sia meno grave che ucciderlo con un colpo di pistola.
Il valore della vita, a mio parere, è e resta sempre quello.
Considerare reato minore l'uccisione di un essere umano, dovuta a un incidente mentre si è alla guida di un’automobile, è come se dalla nostra coscienza scaricassimo responsabilità in autonomia, in quanto l’accaduto viene, o pare venga considerato, una sorta di pedaggio al tenore di vita convulso che tutti, più o meno, conduciamo. Pur riflettendo a fondo, non ho memoria o conoscenza che qualcuno di coloro che si sono macchiati di tale reato sia poi finito dietro le sbarre. Per la famiglia di colui che è stato ucciso non c’è giustizia.
Tre giorni, quattro giorni nelle patrie galere e poi fuori.
Ma da poche settimane tutto si è modificato, tutto è cambiato.
È un bene o un male? Ai posteri l’arduo giudizio...
Sono state inasprite le pene per chi guida sotto l’effetto di droghe (stupefacenti/psicotrope) e alcool:
Pesanti sanzioni per i pirati della strada:
La sospensione o revoca della patente per i casi su esposti è immediata.
La patente potrà essere ritirata per 15 anni (omicidio) o cinque anni (lesioni). Circostanza aggravante indipendente per colui che, cagionata la morte di più persone, scappi. La pena sarà aumentata da 1/3 a 2/3 e comunque non potrà essere al di sotto dei cinque anni.
Prima l’omicidio stradale veniva valutato come un’aggravante dell’omicidio colposo, e le pene applicate erano sempre state quelle minime, vanificate quasi sempre dalla condizionale.
Vediamo oggi che le conseguenze di un incidente mortale con le aggravanti su esposte, valutando caso per caso, porterebbero all’arresto dai cinque ai 18 anni. Sarà indispensabile, valutato il maggior rigore delle sanzioni, avvalersi da subito di un buon penalista, auspicando sia altamente specializzato nel settore inerente la circolazione stradale. Senza sottovalutare la necessità di un perito di fiducia, liberamente scelto.
Queste nuove norme ci devono indurre a riflessioni serie: da automobilista e intermediario.
A mio parere va data una consulenza chiara e comprensibile all’assicurato sulle conseguenze di una possibile distrazione, del discorrere con il cellulare alla guida dell’auto e dell’obbligo di osservare scrupolosamente la velocità imposta.
E la prescrizione?
Essa è un istituto giuridico che prevede l’estinzione del reato solo nel caso in cui lo Stato non riesca a portare a sentenza la causa nei confronti dell’imputato entro il tempo massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque non inferiore ai sei anni per i delitti, e quattro anni per le contravvenzioni.
Tenendo presente che la prescrizione non è equivalente a un’assoluzione: il colpevole non è stato dichiarato né innocente né colpevole. Un possibile altro incidente, andrebbe a pagare penalmente tutto.
Alla rivoluzione messa in atto dallo Stato con queste nuove disposizioni, non va dimenticato, per il singolo automobilista, quanto siano pregiudizievoli, ai fini della legge stessa e delle eventuali malaugurate condanne, le multe prese in passato o il ritiro della patente anche solo per 30 giorni.
Questa situazione sarebbe certamente un’aggravante.
Quindi, il nostro nuovo modo di essere automobilisti coscienti va rivisitato per molti, totalmente.
Solo una grande attenzione, una scrupolosa concentrazione al volante, il rispetto per gli altri, potranno evitarci problemi serissimi.
alla persona.
Prima di entrare nel merito di quanto approvato e delle novità varate dalle modifiche legislative, ci tengo a sottolineare che, sino ad oggi, gli innumerevoli decessi avvenuti per questa causa (dati Ania 2014: 3381 persone decedute e oltre 251 mila feriti a seguito di incidenti), pare siano stati considerati, dall’intera collettività italiana, reati minori. Diciamo, tristemente, che uccidere un uomo a seguito di un incidente stradale sia meno grave che ucciderlo con un colpo di pistola.
Il valore della vita, a mio parere, è e resta sempre quello.
Considerare reato minore l'uccisione di un essere umano, dovuta a un incidente mentre si è alla guida di un’automobile, è come se dalla nostra coscienza scaricassimo responsabilità in autonomia, in quanto l’accaduto viene, o pare venga considerato, una sorta di pedaggio al tenore di vita convulso che tutti, più o meno, conduciamo. Pur riflettendo a fondo, non ho memoria o conoscenza che qualcuno di coloro che si sono macchiati di tale reato sia poi finito dietro le sbarre. Per la famiglia di colui che è stato ucciso non c’è giustizia.
Tre giorni, quattro giorni nelle patrie galere e poi fuori.
Ma da poche settimane tutto si è modificato, tutto è cambiato.
È un bene o un male? Ai posteri l’arduo giudizio...
Sono state inasprite le pene per chi guida sotto l’effetto di droghe (stupefacenti/psicotrope) e alcool:
- Ebrezza lieve, con tasso alcolemico compreso tra lo 0,5 g/l e lo 0,8 g/l
- Ebrezza media, con tasso alcolemico tra lo 0,8/g/l e lo 1,5 g/l
- Ebrezza grave, con tasso alcolemico dall'1,5 g/l in su
Pesanti sanzioni per i pirati della strada:
- Eccesso di velocità pari al doppio o superiore di quella consentita. Centri urbani se superiore ai 50 Km/h. Extra se superiore di 70 km/h al limite.
- Superando intersezione stradale con rosso semaforico
- Circolazione contro mano
- Inversione del senso di marcia
La sospensione o revoca della patente per i casi su esposti è immediata.
La patente potrà essere ritirata per 15 anni (omicidio) o cinque anni (lesioni). Circostanza aggravante indipendente per colui che, cagionata la morte di più persone, scappi. La pena sarà aumentata da 1/3 a 2/3 e comunque non potrà essere al di sotto dei cinque anni.
Prima l’omicidio stradale veniva valutato come un’aggravante dell’omicidio colposo, e le pene applicate erano sempre state quelle minime, vanificate quasi sempre dalla condizionale.
Vediamo oggi che le conseguenze di un incidente mortale con le aggravanti su esposte, valutando caso per caso, porterebbero all’arresto dai cinque ai 18 anni. Sarà indispensabile, valutato il maggior rigore delle sanzioni, avvalersi da subito di un buon penalista, auspicando sia altamente specializzato nel settore inerente la circolazione stradale. Senza sottovalutare la necessità di un perito di fiducia, liberamente scelto.
Queste nuove norme ci devono indurre a riflessioni serie: da automobilista e intermediario.
A mio parere va data una consulenza chiara e comprensibile all’assicurato sulle conseguenze di una possibile distrazione, del discorrere con il cellulare alla guida dell’auto e dell’obbligo di osservare scrupolosamente la velocità imposta.
E la prescrizione?
Essa è un istituto giuridico che prevede l’estinzione del reato solo nel caso in cui lo Stato non riesca a portare a sentenza la causa nei confronti dell’imputato entro il tempo massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque non inferiore ai sei anni per i delitti, e quattro anni per le contravvenzioni.
Tenendo presente che la prescrizione non è equivalente a un’assoluzione: il colpevole non è stato dichiarato né innocente né colpevole. Un possibile altro incidente, andrebbe a pagare penalmente tutto.
Alla rivoluzione messa in atto dallo Stato con queste nuove disposizioni, non va dimenticato, per il singolo automobilista, quanto siano pregiudizievoli, ai fini della legge stessa e delle eventuali malaugurate condanne, le multe prese in passato o il ritiro della patente anche solo per 30 giorni.
Questa situazione sarebbe certamente un’aggravante.
Quindi, il nostro nuovo modo di essere automobilisti coscienti va rivisitato per molti, totalmente.
Solo una grande attenzione, una scrupolosa concentrazione al volante, il rispetto per gli altri, potranno evitarci problemi serissimi.
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