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Carte fedeltà revolving, queste sconosciute!

Molte famiglie usano e abusano delle cosiddette carte fedeltà" per pagare a rate anche la spesa per la famiglia..Come si sol dire. di "necessità virtù"!
Serve però fare molta attenzione agli interessi che vengono applicati sull'utilizzo di questi strumenti, con meccanismi molto complessi e spesso occultati da un'infinità di voci che distraggono il consumatore dalla realtà.
Non di rado, gli interessi sono a due cifre. Le "carte fedeltà" vengono proposte all'attenzione del consumatore con sconti eccezionali, raccolte punti che promettono regali importanti, ma che si rivelano, spesso, di scarsa qualità.
Lo specchietto per le allodole viene rappresentato (ahimè!!) dalle ormai arcinote "rate mensili", che di norma si aggirano tra i 50 e 75 euro, valore minimo consentito. Vietato stare al di sotto.
Quanto sopra si realizza grazie alla sottoscrizione di una carta di credito "revolving " (cioè credito rotativo). Nella sostanza, il possessore della carta ha la possibilità di rateizzare l'acquisto di beni, pagando ogni mese una rata minima che serve a ripianare il debito e ricostruire la linea di credito utile per nuovi utilizzi.
Il sistema, noto e gradito a migliaia di famiglie italiane, è nato dal marketing delle grandi catene commerciali come Auchan, Carrefour, Esselunga. Ma anche di grandi " store " dell'hi-tech Unieuro e Mediaworld.
La carta spesso è utilizzabile nell'intero circuito di pagamento con cui la stessa è convenzionata (esempio: Mastercard e Visa).
Nessun negoziante, sia chiaro, all'atto della vendita, fa cenno agli "interessi" che gravano sul loro utilizzo e che quasi sempre - anzi sempre - , vanno ad incidere sul cosiddetto "monte sconti" promesso, vanificandolo.
Queste carte sono, a mio modo di vedere, una vera "manna" per chi le emette, grazie all'aggravio degli interessi, peraltro salatissimi.
Sorge il ragionevole dubbio che le persone abituate ad usufruire di questo mezzo di pagamento siano ben lontane dal conoscerne il vero costo.
Le persone interpellate, per una mia piccola e personale indagine, hanno risposto che l'utilizzo di queste carte ha un costo davvero irrisorio: attorno al 2 o 3%!
Mi pare che sul tema la disinformazione sia galoppante .
Quindi mi sono presa la briga di visionare alcuni reali costi per l'utente. La sorpresa, malgrado fossi preparata, è stata fortissima.
Credo valga la pena di conoscere il risultato, almeno delle carte più usate.
Tra le più "salate" c'è CoinCard che si attesta al 23.52% (TAG) per un prestito di 500 euro e con una rata minima di ? 75-, usufruibile solo nei negozi Coin.
La più cara in assoluto è quella di UNIEURO, interesse 24.30%, rate minime ? 75-, circuito Visa, seguita da ENDREAMS sempre rate minime ? 75-, circuito Visa.
Carte EXPERT, interesse 22.04%, rata minima ?45-, circuito Mastercard.
Per i supermercati la carta Auchan So Oney, ha un interesse del 19.12%, rata minima ? 50- circuito Mastercard.
Esselunga Fidaty Plus, rata minima ?50-, TAG 12,55% (la più bassa), circuito Mastercard.
Se facessimo due conticini seri, ipotizzando una linea di fido di 1500- euro, i risultati metterebbero un po' d'ansia.
Vi sono alcune carte, però, che se usate all'interno della catena di riferimento (come ad esempio Decathlon), potrebbero essere anche di interesse poiché, quando l'acquisto viene rateizzato in soli "4 mesi" , il TAG è pari a zero e salirebbe al 9,90% per una durata che va dai 10 ai 18 mesi.
Tornando alle carte revolving è un sano consiglio NON fermarsi al TAN (tasso annuo nominale), che potrebbe dare una percezione errata e illusoria. Infatti, all'interno dello stesso non sono comprese le onerose spese del finanziamento.
Per non spendere molto e male, va tenuto presente che il concetto di "carta" altro non è che un prestito, che crea certamente l'illusione di non esserlo, ma che lo è!
Consente di acquistare il necessario alimentare per la famiglia, anche senza disponibilità di cash!
In alcuni casi si paga anche un canone annuo per ottenere la carta. Insomma, questo sistema di apparente "tranquillità" di bilancio, non è indolore per il nostro portafoglio, ed è proprio per questo che giungono pressanti, come sirene, gli " inviti" dei negozianti ad attivarla.
A mio parere è quasi obbligatorio, proprio per salvaguardare le nostre già modeste finanze, controllare l'effettivo costo (TAG).
Certamente di questa situazione è complice anche la grave crisi economica, che ha ridotto al lumicino i bilanci familiari.
E' necessario anche tener conto della contrazione dei consumi, che induce quasi giornalmente al ricorso forzoso del credito al consumo e alle carte revolving.
Abbiamo preso buona nota, dall'Osservatorio sulle carte di credito di Assofin, Crif e Eurisko, che nel 1° trimestre 2013 c'è stata una leggera contrazione (-2,3%).
Per le carte "revolving" la flessione è più cospicua (-13,4%) e parrebbe che vi sia a monte un serio ragionamento sul reale costo, oltre che sulla indubbia comodità, mentre per le carte di credito "option" (quelle che lasciano al titolare la scelta di rimborsare a fine mese o rateizzare il credito), esiste una sostanziale stabilità.
In tutto questo panorama, se si riscontrassero problemi con le carte "revolving" (tipo addebiti sbagliati, rateizzazioni troppo lunghe, ecc.) l'iter da seguire è identico alle altre carte.
Va tenuto presente, con chiarezza, che la "controparte" non è l'insegna della grande distribuzione , ma la finanziaria che ha emesso la carta e concesso il credito.
E' necessario fare reclamo scritto (R/R) all'Ufficio Reclami della stessa finanziaria, il cui indirizzo si trova nel contratto sottoscritto quando si è ottenuta la "carta".
La società che eroga il credito deve dare riscontro entro 30 giorni: ove ciò non avvenisse (e non è caso raro) , si può ricorrere all'Arbitro bancario-finanziario (
www.arbitrobancariofinanziario.it).




Carla Barin

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