Assimoco chiude in crescita il 2020
Salgono la raccolta totale e l’utile nel ramo danni. La compagnia, inoltre, ha pubblicato per la prima volta il suo bilancio integrato
17/05/2021
Assimoco ha chiuso il 2020 con risultati in crescita. La raccolta totale sale a 813,742 milioni di euro (era di 667,357 milioni il 31 dicembre 2019), un utile ramo danni pari a 28,854 milioni (era 24,701 milioni al 31 dicembre 2019), un utile ramo vita di 14,214 milioni di euro (era di 20,375 milioni al 31 dicembre 2019). Le attività finanziarie gestite ammontano a 4,399 miliardi di euro (erano 4,014 miliardi al 31 dicembre 2019).
Per la prima volta la compagnia assicurativa ha pubblicato anche il bilancio integrato 2020, documento che rappresenta la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario redatta in modo volontario dall’azienda. Il documento include la relazione di impatto prevista per le Società Benefit (Assimoco è il primo player assicurativo italiano ad avere ottenuto questa qualifica), oltre alla valutazione dell'impatto generato attraverso il B-Impact Assessment.
I capitali rendicontati dal documento sono sei: capitale umano, capitale intellettuale, capitale naturale, capitale produttivo, capitale sociale e relazionale, e capitale finanziario.
Il bilancio integrato esprime il valore che Assimoco genera con le proprie attività, che non vengono considerate all'interno del bilancio di esercizio tradizionale, ma che rivestono rilievo significativo per la vita dell'organizzazione e per gli impatti che questa genera. È un racconto delle iniziative, dei progetti, delle azioni che Assimoco promuove e sostiene e che costituiscono, tra l'altro, l’essenza del suo essere Benefit.
“Questo bilancio integrato – spiega il dg di Assimoco, Ruggero Frecchiami (nella foto) – racconta i risultati di un percorso intrapreso da Assimoco, ormai circa una decina di anni fa. Vogliamo generare un impatto positivo attraverso l'esercizio dell'attività economica d'impresa e abbiamo ripensato al nostro scopo, al fine ultimo del perché Assimoco esiste. La nostra strada ha abbracciato i paradigmi dell'economia civile e della centralità della persona, e si inserisce nel cammino evolutivo di imprese che hanno il proposito di generare valore. Sono certo - ha aggiunto Frecchiami - che il percorso che abbiamo intrapreso sia l'unico oggi praticabile, perché significa essere consapevoli che tutto è in relazione con tutto, che non può esistere sviluppo in assenza di inclusione sociale, che lo sviluppo economico deve muoversi all'interno di un equilibrio ambientale, che il mio bene è sempre in relazione al bene comune".
© RIPRODUZIONE RISERVATA