Utili in crescita per il gruppo Reale Mutua che torna alla redditività
Profitti a 34,4 milioni di euro contro i -14,5 dello stesso periodo del 2011
02/10/2012
La semestrale del gruppo Reale Mutua si chiusa con un utile di 34,4 milioni di euro, a fronte di una perdita di 14,5 milioni registrata al 30 giugno 2011. Il bilancio consolidato segnala profitti positivi per tutte le società, italiane e non, controllate dal gruppo. Il direttore generale Luigi Lana ha commentato l'importanza del recupero sia della redditività sia della solvibilità, pur continuando a prestare una particolare attenzione agli investimenti nella formazione delle risorse, alla razionalizzazione dei sistemi informativi, alla visibilità del nostro marchio e alla responsabilità sociale".
Nel dettaglio, la raccolta premi del lavoro diretto diminuisce dell'1,5%, passando da 1.761 milioni a 1.736, di cui 1.398 riferiti ai rami Danni (in calo dell'1,4%) e 338 milioni di euro al comparto Vita (in flessione dell'1,6%). Il combined ratio, al netto degli effetti del terremoto occorso in Emilia Romagna, migliora, passando dal 99,7% del giugno 2011 al 96%. Il patrimonio netto è cresciuto dell'8% rispetto a fine 2011 arrivando a 1.641 milioni di euro. Sempre rispetto al 31 dicembre 2011, infine, la stima dell'indice di solvibilità si attesta al 188%, in crescita del 16%.
Per quanto riguarda i dati della capogruppo, l'utile civilistico ammonta a 106,4 milioni di euro (49,2 milioni di euro secondo gli Ifrs), di cui 44,8 milioni di pertinenza del settore Vita e 61,6 milioni di quello Danni, in miglioramento rispetto ai dati della semestrale 2011, che aveva chiuso in utile per 33,6 milioni di euro.
Gli investimenti sono cresciuti del 5,13% raggiungendo i 5.873 milioni di euro e hanno generato proventi netti che ammontano a 193 milioni di euro.
Infine, la stima dell'indice di solvibilità si attesta al 453%, in crescita rispetto al 426% registrato a fine 2011.
Nel dettaglio, la raccolta premi del lavoro diretto diminuisce dell'1,5%, passando da 1.761 milioni a 1.736, di cui 1.398 riferiti ai rami Danni (in calo dell'1,4%) e 338 milioni di euro al comparto Vita (in flessione dell'1,6%). Il combined ratio, al netto degli effetti del terremoto occorso in Emilia Romagna, migliora, passando dal 99,7% del giugno 2011 al 96%. Il patrimonio netto è cresciuto dell'8% rispetto a fine 2011 arrivando a 1.641 milioni di euro. Sempre rispetto al 31 dicembre 2011, infine, la stima dell'indice di solvibilità si attesta al 188%, in crescita del 16%.
Per quanto riguarda i dati della capogruppo, l'utile civilistico ammonta a 106,4 milioni di euro (49,2 milioni di euro secondo gli Ifrs), di cui 44,8 milioni di pertinenza del settore Vita e 61,6 milioni di quello Danni, in miglioramento rispetto ai dati della semestrale 2011, che aveva chiuso in utile per 33,6 milioni di euro.
La raccolta premi si attesta sui 947,5 milioni di euro, mostrando una flessione complessiva dell'1%, mentre nello specifico il lavoro diretto del comparto Danni è aumentato dell'1,3% e quello del Vita è calato del 6,6%. Il combined ratio, sempre al netto degli effetti del terremoto, si è ridotto al 96,6% contro 99% del 30 giugno 2011; e il rapporto sinistri/premi al 69,6% anch'esso in diminuzione rispetto al 72,2% della scorsa semestrale.
Gli investimenti sono cresciuti del 5,13% raggiungendo i 5.873 milioni di euro e hanno generato proventi netti che ammontano a 193 milioni di euro.
Infine, la stima dell'indice di solvibilità si attesta al 453%, in crescita rispetto al 426% registrato a fine 2011.
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