Unipol-Fonsai all'ultimo atto, entro lunedì si chiude
Concambi ok. Sulla banca delle coop la compagnia dei Ligresti avrà un'opzione put
07/06/2012
Unipol ha accettato i concambi messi a punto dalle società del gruppo Ligresti e ha aperto a quelle condizioni aggiuntive che non mettono a repentaglio l'iter già avviato con le authority e non prevedono la diluizione della partecipazione del 61% che Bologna avrà nel polo assicurativo che nascerà dalla fusione a quattro.
Unipol, si legge nel piano approvato dal cda, ha quindi accettato di pesare per il 61% del nuovo aggregato (rispetto al 66,7% chiesto con la sua prima offerta), Fonsai peserà per il 27,45%, Milano Assicurazioni per il 10,7% e Premafin per lo 0,85%.
I cda di Fonsai e Milano Assicurazioni dovrebbero riunirsi lunedì per valutare il piano di Unipol mentre Premafin potrebbe riunirsi già domani. Le coop non intendono aspettare oltre: lunedì è fissata la dead line per tutta l'operazione. Anche le banche creditrici di Premafin aspettano l'accettazione dei concambi per accettare la ristrutturazione del debito della holding, che nell'assemblea del 12 giugno dovrà approvare il bilancio. O fallire.
Accettate anche diverse delle condizioni aggiuntive poste dal gruppo Ligresti. La loro valutazione è stata fatta alla luce della compatibilità" con il progetto di integrazione, delle "comunicazioni effettuate" alle authority e della necessità di "procedere rapidamente" al salvataggio di Fonsai. Tra le esclusioni la principale è quella di riservare agli azionisti di Fonsai le eventuali plusvalenze (circa 800 milioni per la compagnia dei Ligresti) che venissero realizzate dalla dismissione del suo patrimonio immobiliare. La richiesta "altera l'unitarietà della gestione" e dunque non è "rispondente a principi di sana e prudente gestione", afferma Unipol, ipotizzando anche la violazione dell'art. 2501-ter del codice civile, che vieta conguagli in denaro superiori al 10% delle quote assegnate, e il possibile pregiudizio alla richiesta dell'esenzione dall'opa.
Un capito a parte merita Unipol Banca, la controllata di Unipol Gruppo Finanziario. Il 30% della banca entrerà nel maxi-polo, e a Fonsai le coop concederanno un'opzione put esercitabile tra cinque anni al prezzo dell'attuale valore di carico. Ugf invece disporrà di una call, alle stesse condizioni.
Unipol ha poi escluso, per via dei tempi stretti e dell'incompatibilità con la volontà delle banche, la rinegoziazione del convertendo di Premafin, ma, per evitare effetti diluitivi ai soci di Fonsai, via Stalingrado è a offrire il prestito in opzione. Resteranno escluse dal perimetro della fusione le controllate di Fonsai, Finadin, Sai holding, Fondiaria Sai Nl, perché non previste nel piano sottoposto alle Authority.
Tutto il castello si reggerà solo se i Ligresti rinunceranno alla manleva e al diritto di recesso, condizioni richieste dalla Consob per concedere l'esenzione dall'opa su Premafin.
Unipol, si legge nel piano approvato dal cda, ha quindi accettato di pesare per il 61% del nuovo aggregato (rispetto al 66,7% chiesto con la sua prima offerta), Fonsai peserà per il 27,45%, Milano Assicurazioni per il 10,7% e Premafin per lo 0,85%.
I cda di Fonsai e Milano Assicurazioni dovrebbero riunirsi lunedì per valutare il piano di Unipol mentre Premafin potrebbe riunirsi già domani. Le coop non intendono aspettare oltre: lunedì è fissata la dead line per tutta l'operazione. Anche le banche creditrici di Premafin aspettano l'accettazione dei concambi per accettare la ristrutturazione del debito della holding, che nell'assemblea del 12 giugno dovrà approvare il bilancio. O fallire.
Accettate anche diverse delle condizioni aggiuntive poste dal gruppo Ligresti. La loro valutazione è stata fatta alla luce della compatibilità" con il progetto di integrazione, delle "comunicazioni effettuate" alle authority e della necessità di "procedere rapidamente" al salvataggio di Fonsai. Tra le esclusioni la principale è quella di riservare agli azionisti di Fonsai le eventuali plusvalenze (circa 800 milioni per la compagnia dei Ligresti) che venissero realizzate dalla dismissione del suo patrimonio immobiliare. La richiesta "altera l'unitarietà della gestione" e dunque non è "rispondente a principi di sana e prudente gestione", afferma Unipol, ipotizzando anche la violazione dell'art. 2501-ter del codice civile, che vieta conguagli in denaro superiori al 10% delle quote assegnate, e il possibile pregiudizio alla richiesta dell'esenzione dall'opa.
Un capito a parte merita Unipol Banca, la controllata di Unipol Gruppo Finanziario. Il 30% della banca entrerà nel maxi-polo, e a Fonsai le coop concederanno un'opzione put esercitabile tra cinque anni al prezzo dell'attuale valore di carico. Ugf invece disporrà di una call, alle stesse condizioni.
Unipol ha poi escluso, per via dei tempi stretti e dell'incompatibilità con la volontà delle banche, la rinegoziazione del convertendo di Premafin, ma, per evitare effetti diluitivi ai soci di Fonsai, via Stalingrado è a offrire il prestito in opzione. Resteranno escluse dal perimetro della fusione le controllate di Fonsai, Finadin, Sai holding, Fondiaria Sai Nl, perché non previste nel piano sottoposto alle Authority.
Tutto il castello si reggerà solo se i Ligresti rinunceranno alla manleva e al diritto di recesso, condizioni richieste dalla Consob per concedere l'esenzione dall'opa su Premafin.
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