Fonsai, oggi il nuovo cda sulle parti correlate
Intanto nel week end la Procura di Milano ha sentito i sindaci della compagnia e di Premafin
26/03/2012
Oggi è il giorno dell'ennesimo cda di Fonsai. L'ordine del giorno prevede le conseguenze del rapporto dei sindaci sulle operazioni tra parti correlate sollevate da Amber, il fondo azionista della compagnia che detiene meno del 2%. Il collegio sindacale aveva risposto già al fondo in occasione dell'assemblea di lunedì scorso, rilevando, in una relazione di oltre cento pagine, molte irregolarità nei rapporti tra la compagnia e i suoi azionisti di controllo e chiedendo al cda di svolgere una lunga serie di accertamenti: dagli stipendi elargiti ai componenti del consiglio di amministrazione, oltre appunto alle operazioni tra le parti correlate.
Accertamenti che nel week end ha svolto anche la procura di Milano, su iniziativa del Pubblico Ministero Luigi Orsi, convocando i sindaci di Fonsai e Premafin. Nella mattinata di sabato in procura sono stati ascoltati come testimoni il presidente del collegio sindacale della compagnia, Benito Giovanni Marino, e il sindaco Marco Spadacini, nonché il presidente dell'organo di controllo di Premafin, Vittorio De Cesare, e il sindaco della holding, Maria Luisa Mosconi. Al momento non ci sono indagati, ma ai sindaci delle due società il pm, a quanto si apprende, ha chiesto chiarimenti sulle operazioni immobiliari tra la famiglia Ligresti e Fonsai, costate alla compagnia decine di milioni di perdite, sui 40 milioni di euro di consulenze pagate tra il 2003 e il 2010 al presidente onorario, Salvatore Ligresti, sulle maxiretribuzioni accordate a diversi componenti del consiglio, tra cui i figli dell'ingegnere.
Intanto l'impairment test del professore della Bocconi, Maurizio Dallocchio, sul valore della quota di Premafin in Fonsai si è concluso e sarà consegnato a Premafin la prossima settimana. La holding sta lavorando all'aumento di capitale da 400 milioni di euro riservato a Unipol, dedicandosi al prezzo di emissione delle nuove azioni destinate alla compagnia bolognese. Secondo indiscrezioni di stampa non confermate la valutazione delle azioni Fonsai nel portafoglio di Premafin, sarebbe superiore ai 3 euro, contro un valore di borsa di circa 1,3. Se così fosse il valore della quota del 35,7% di Fonsai in mano alla holding, indebitata per 370 milioni verso le banche, ammonterebbe ad almeno 400 milioni.
Accertamenti che nel week end ha svolto anche la procura di Milano, su iniziativa del Pubblico Ministero Luigi Orsi, convocando i sindaci di Fonsai e Premafin. Nella mattinata di sabato in procura sono stati ascoltati come testimoni il presidente del collegio sindacale della compagnia, Benito Giovanni Marino, e il sindaco Marco Spadacini, nonché il presidente dell'organo di controllo di Premafin, Vittorio De Cesare, e il sindaco della holding, Maria Luisa Mosconi. Al momento non ci sono indagati, ma ai sindaci delle due società il pm, a quanto si apprende, ha chiesto chiarimenti sulle operazioni immobiliari tra la famiglia Ligresti e Fonsai, costate alla compagnia decine di milioni di perdite, sui 40 milioni di euro di consulenze pagate tra il 2003 e il 2010 al presidente onorario, Salvatore Ligresti, sulle maxiretribuzioni accordate a diversi componenti del consiglio, tra cui i figli dell'ingegnere.
Intanto l'impairment test del professore della Bocconi, Maurizio Dallocchio, sul valore della quota di Premafin in Fonsai si è concluso e sarà consegnato a Premafin la prossima settimana. La holding sta lavorando all'aumento di capitale da 400 milioni di euro riservato a Unipol, dedicandosi al prezzo di emissione delle nuove azioni destinate alla compagnia bolognese. Secondo indiscrezioni di stampa non confermate la valutazione delle azioni Fonsai nel portafoglio di Premafin, sarebbe superiore ai 3 euro, contro un valore di borsa di circa 1,3. Se così fosse il valore della quota del 35,7% di Fonsai in mano alla holding, indebitata per 370 milioni verso le banche, ammonterebbe ad almeno 400 milioni.
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