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Generali, utile netto 2011 dimezzato da bond greci e Telco

Ramo danni in crescita del 38,8%, settore vita in calo del 16%. Outlook positivo per il 2012

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Il gruppo Generali chiude l'esercizio 2011 con 856 milioni di euro di profitti netti contro 1,7 miliardi del 2010. Un risultato che il group ceo di Generali, Giovanni Perissinotto, imputa principalmente all'impatto di svalutazioni straordinarie pari a 1.017 milioni, riferibili in particolare ai titoli governativi greci e alla partecipazione in Telco". Circostanze che il colosso triestino stima di non ripetere nell'esercizio in corso, sul quale prevede "un utile in forte crescita".
Il risultato operativo complessivo del 2011 rimane sostanzialmente stabile a 3,9 miliardi (4,1 nel 2010), grazie alla forte crescita del ramo danni che registra un +38,3%, arrivando a 1.561 milioni di euro. 

Nel vita, a fronte di una crescita del margine tecnico del 3,8% favorito dallo sviluppo dei premi annui, il risultato operativo si attesta a 2.542 milioni di euro, un calo del 16% che riflette l'andamento del margine finanziario. Il solvency ratio 1 a fine 2011 è al 117%, ma già al primo marzo di quest'anno è salito a 132% grazie alla diminuzione degli spread sui titoli governativi italiani. 
Nello specifico, i premi lordi del ramo danni sono cresciuti a 22,8 miliardi (+3,2% rispetto allo scorso esercizio) e il combined ratio è migliorato a 96,5% contro il 98,8% del 2010 grazie in particolare al calo del loss ratio, che passa a 69% da 71,3%. 

La raccolta netta vita è pari a 5,8 miliardi, "una della migliori performance del mercato europeo", spiega una nota del gruppo. A fronte di una contrazione del 9,3% dei premi vita a 46,4 miliardi, i premi annui sono cresciuti del 3,4% e i margini sulla nuova produzione si sono attestati al 20,4%.
Per quanto riguarda il segmento finanziario, il risultato operativo è in leggera flessione a 342 milioni, le masse gestite in totale sono pari a 424 miliardi, mentre quelle di terzi si sono attestate a 88 miliardi.

Se per il 2012 la raccolta vita è stimata in linea col 2011, pur con una diversificazione su prodotti a più basso assorbimento di capitale e quindi a più alto valore, per i rami danni si prevede una conferma dei tassi di crescita della raccolta del gruppo derivante sia dall'andamento del settore auto che non auto. La politica degli investimenti del leone alato continuerà a basarsi su una prudente asset allocation, focalizzata a consolidare la redditività corrente e a ridurre l'assorbimento di capitale, e sarà implementata la strategia di de-risking del portafoglio. Il Gruppo prevede dunque per il 2012 una riduzione significativa delle componenti straordinarie che hanno inciso nell'esercizio precedente, con una crescita del risultato operativo sia vita che danni, nonché del risultato netto.

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