Gruppo Aviva, nel 2014 l’utile operativo sale del 6%
Il contributo al gruppo da parte della branch italiana cresce a 40 milioni di euro
05/03/2015
Il gruppo Aviva ha chiuso il 2014 con un miglioramento delle proprie performance nelle cinque metriche chiave (cash flow, utile operativo ifrs, valore del new business, spese operative e combined ratio). È infatti salito dell’11% il cash remittance, così come in aumento risulta essere anche l’utile operativo, con un +6% sul 2013; il valore del new business (i futuri profitti delle polizze sottoscritte nell’anno) cresce del 15%, con buone performance in tutti i mercati in cui è presente Aviva. Nel segmento danni, scende il combined ratio attestandosi al 95,7% (in miglioramento rispetto al 97,3% del 2013), mentre in termini di spese operative, l’expense ratio si attesta al 51,5%: il target al 2016 è che scenda al di sotto del 50%.
Secondo il ceo del gruppo Aviva, Mark Wilson (nella foto), “i risultati raggiunti sono in linea con le aspettative: tutte le metriche stanno andando nella giusta direzione. Abbiamo migliorato il nostro dividendo del 30%, dato che riflette i progressi fatti durante l’anno e la migliore posizione finanziaria del gruppo. Il 2015 – sottolinea – ci vede quindi più forti, ma sarebbe sbagliato pensare che la nostra fase di trasformazione sia completata, abbiamo ancora della strada da percorrere”.
In Italia crescita nel danni, grazie alle agenzie
In Italia Aviva si consolida ulteriormente, raccogliendo i frutti del complesso piano di trasformazione che ha visto la compagnia impegnata per molti mesi. Il dati, che escludono la compagnia Eurovita (la cui vendita è stata finalizzata lo scorso giugno) mostrano un 2014 in crescita, con un utile operativo totale a 198 milioni di euro (+19% rispetto ai 167 milioni del 2013) e, al netto degli interessi dei soci di minoranza, è in crescita del 63% a 139 milioni di euro. Sulla base dei risultati conseguiti, Aviva Italia conferma il pagamento dei dividendi al gruppo per 40 milioni di euro (nel 2013 erano stati 14 milioni).
Nel vita, il valore del new business raggiunge quota 78 milioni di euro (+55%), mentre nel danni la compagnia migliora nell’andamento tecnico: il combined ratio, infatti, scende al 94% (95,1% nel 2013). Il canale agenziale spinge la crescita dei premi contabilizzati (+6%), che si attestano a 441 milioni di euro.
Il valore attuale dei premi futuri relativi a polizze di new business sale a 3 miliardi (+32%), “in linea con un significativo miglioramento dei margini – sottolinea Aviva in una nota – conseguito grazie al rinnovamento della gamma prodotti, all’introduzione di prodotti a tasso minimo garantito 0% e a una decisa focalizzazione sul segmento della protezione”. Secondo il ceo di Aviva in Italia, Patrick Dixneuf, “i risultati raggiunti sono frutto del buon lavoro di squadra e del successo del piano di trasformazione intrapreso diversi mesi fa. Abbiamo ottenuto margini di miglioramento sui diversi fronti – osserva Dixneuf – valorizzando al meglio ogni opportunità di sviluppo e crescita profittevole sia nel danni sia nel vita, con un particolare focus nell’area protection dove si registra un ulteriore incremento della nostra quota di mercato. Il 2014 – conclude il ceo di Aviva Italia – ha inoltre portato i primi benefici nell’ambito di digital first, uno dei pilastri strategici di Aviva nel mondo”.
Secondo il ceo del gruppo Aviva, Mark Wilson (nella foto), “i risultati raggiunti sono in linea con le aspettative: tutte le metriche stanno andando nella giusta direzione. Abbiamo migliorato il nostro dividendo del 30%, dato che riflette i progressi fatti durante l’anno e la migliore posizione finanziaria del gruppo. Il 2015 – sottolinea – ci vede quindi più forti, ma sarebbe sbagliato pensare che la nostra fase di trasformazione sia completata, abbiamo ancora della strada da percorrere”.
In Italia crescita nel danni, grazie alle agenzie
In Italia Aviva si consolida ulteriormente, raccogliendo i frutti del complesso piano di trasformazione che ha visto la compagnia impegnata per molti mesi. Il dati, che escludono la compagnia Eurovita (la cui vendita è stata finalizzata lo scorso giugno) mostrano un 2014 in crescita, con un utile operativo totale a 198 milioni di euro (+19% rispetto ai 167 milioni del 2013) e, al netto degli interessi dei soci di minoranza, è in crescita del 63% a 139 milioni di euro. Sulla base dei risultati conseguiti, Aviva Italia conferma il pagamento dei dividendi al gruppo per 40 milioni di euro (nel 2013 erano stati 14 milioni).
Nel vita, il valore del new business raggiunge quota 78 milioni di euro (+55%), mentre nel danni la compagnia migliora nell’andamento tecnico: il combined ratio, infatti, scende al 94% (95,1% nel 2013). Il canale agenziale spinge la crescita dei premi contabilizzati (+6%), che si attestano a 441 milioni di euro.
Il valore attuale dei premi futuri relativi a polizze di new business sale a 3 miliardi (+32%), “in linea con un significativo miglioramento dei margini – sottolinea Aviva in una nota – conseguito grazie al rinnovamento della gamma prodotti, all’introduzione di prodotti a tasso minimo garantito 0% e a una decisa focalizzazione sul segmento della protezione”. Secondo il ceo di Aviva in Italia, Patrick Dixneuf, “i risultati raggiunti sono frutto del buon lavoro di squadra e del successo del piano di trasformazione intrapreso diversi mesi fa. Abbiamo ottenuto margini di miglioramento sui diversi fronti – osserva Dixneuf – valorizzando al meglio ogni opportunità di sviluppo e crescita profittevole sia nel danni sia nel vita, con un particolare focus nell’area protection dove si registra un ulteriore incremento della nostra quota di mercato. Il 2014 – conclude il ceo di Aviva Italia – ha inoltre portato i primi benefici nell’ambito di digital first, uno dei pilastri strategici di Aviva nel mondo”.
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