Agm 2014, Generali raggiunge i target prima del tempo
All'assise di Trieste, il ceo Mario Greco sottolinea che il Leone continua a bruciare le tappe verso gli obiettivi principali di solidità di capitale e ricostruzione della solvibilità. Eletto il nuovo collegio sindacale. Il 29 maggio si discutono i ricorsi contro la vecchia gestione
30/04/2014
L'assemblea degli azionisti di Generali ha approvato il bilancio della compagnia assicurativa per il 2013 con un utile netto di 1,9 miliardi di euro. L'assise ha poi stabilito con una maggioranza di oltre il 99% di assegnare agli azionisti un dividendo di 0,45 euro per azione, il cui pagamento avverrà a partire dal 22 maggio. Il risultato operativo sale a oltre 4,2 miliardi (+5,3%) dai 3,9 miliardi del 2012. I maggiori azionisti presenti oggi a Trieste sono Mediobanca con il 13,24%, il Fondo Strategico Italiano con il 4,48%, Delfin al 3%, il gruppo De Agostini (2,43%), il gruppo Caltagirone (2,23%), la Fondazione Cariplo (1,52%), Ferak (1,02%) e il gruppo Edizioni di Benetton (0,96%). Crescono gli investitori esteri presenti con il 15,28% del capitale, in aumento dal 12,2% dell'anno scorso.
In sede di assemblea ordinaria è stato anche nominato il nuovo collegio sindacale per il triennio 2014/2016 che sarà composto dal presidente Carolyn Dittmeier, quale primo candidato della lista presentata da Assogestioni (seconda per numero di voti), Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella, rispettivamente, primo e secondo candidato della lista presentata da Mediobanca (maggioritaria), risultata prima per numero di voti. Sono stati eletti poi i sindaci supplenti Francesco Di Carlo (lista Mediobanca) e Silvia Olivotto (lista Assogestioni). Il compenso ai sindaci effettivi sarà di 100 mila euro lordi annui, per il presidente ci sarà un plus del 50%.
Per quanto riguarda i temi trattati in assemblea, da segnalare due questioni che esulano strettamente dal business assicurativo. Il presidente Gabriele Galateri di Genola ha annunciato che l'udienza per la discussione dell'istanza presentata da Generali, per unire i ricorsi contro i due ex amministratori, Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, si terrà il 29 maggio; mentre non sono state avviate iniziative legali nei confronti di Finint, ma che sono allo studio le più opportune iniziative anche nei confronti di altri soggetti coinvolti in operazioni in cui Finint ha avuto un ruolo", ha confermato Galateri. I rapporti complessivi di Generali con Finint ammontano a 200 milioni di euro.
Nello specifico delle questioni assicurative ha parlato invece Mario Greco, il group ceo. "Il capitale - ha detto - è l'obiettivo prioritario, dobbiamo ricostituire la solvibilità e ridare la reputazione di società solidissima. Contiamo di raggiungere gli obiettivi prima del tempo e una volta raggiunti di poter rivedere in senso migliorativo la politica dei dividendi". Il ceo ha riconosciuto, nonostante il raddoppio del dividendo di quest'anno (da 20 a 45 centesimi per azione), di essere "sotto la capacità di dare dividendi che Generali sicuramente ha".
Gli obiettivi del Leone sono stati tutti confermati, comunque, per la data del 2015, anno in cui Greco vuole vedere il Leone di Trieste essere leader di mercato. E quindi per quella data, Generali dovrà presentare il Roe operativo al 13% (oggi 12,1%), l'indice di solvibilità al 160% (al febbraio 2014 era al 150%, a fine 2013 al 141%), il debt leverage ratio al 35% (a fine 2013 era al 39,6%) e dismissioni di asset non core per 4 miliardi di euro (oggi 2,4 miliardi). Per quanto riguarda la generazione di cassa, il target 2015 del net free surplus è stato superato raggiungendo i 2,1 miliardi (+38%). Questo risultato aveva contribuito fortemente al nuovo obiettivo fissato da Generali nello scorso Investor Day di Londra, cioè un ramittance ratio al 75%. Il valore determina quanto del surplus lordo sarà trasferito alla holding.
'Il quadro macroeconomico - ha ricordato - resta caratterizzato da una ripresa che in Europa è ancora troppo debole. Il business è caratterizzato ovunque da una fortissima competizione'', con nuovi concorrenti, oggi ancora piccoli ma in crescita.
Riguardo le strategie sui nuovi mercati, Greco ha confermato che Generali ha acquisito il pieno controllo delle attività in Asia, "perché in questi mercati noi stiamo crescendo e non era opportuno rimanere con azionisti di minoranza''. I Paesi dove il Leone vede grande espansione sono le Filippine, la Thailandia e l'Indonesia, "mercati molto importanti - ha detto - in cui stiamo crescendo e investendo con soddisfazione".
Infine, l'eterna questione della cessione di Bsi: una vendita da fare "con attenzione". Greco ha ribadito ancora una volta che Generali non vuole svendere: Bsi "è un asset complesso perché ha attività in Europa, Asia e Sud America''. Il ceo, per questo, dice di voler procedere "con cautela, per arrivare a una vendita vantaggiosa".
LE ALTRE DECISIONI DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
All'ordine del giorno c'erano svariate altre questioni interne che sono state affrontate nel corso dell'assise ordinaria e straordinaria. Nell'ambito dell'ordinaria è stato confermato quale componente del consiglio di amministrazione, Jean Renè Fourtou, in sostituzione del finanziere bretone Vincent Bollorè. Ad oggi il consigliere non detiene azioni Generali. E' stata approvata la relazione sulla remunerazione e il nuovo long term incentive plan, all'interno del quale si è autorizzato, per massimi 18 mesi, l'acquisto di un massimo di sette milioni di azioni proprie e, al netto delle azioni proprie acquistate, si è attribuito al board, per un periodo di cinque anni, la facoltà di aumentare il capitale sociale in via gratuita fino a un massimo di sette milioni di euro, attraverso l'emissione di sette milioni di azioni ordinarie.
Infine in sede straordinaria è stata votata la modifica dell'articolo 8 dello statuto sociale, al fine di apportare le necessarie variazioni conseguenti alla deliberazione di approvazione, in sede ordinaria, del nuovo long term incentive plan.
In sede di assemblea ordinaria è stato anche nominato il nuovo collegio sindacale per il triennio 2014/2016 che sarà composto dal presidente Carolyn Dittmeier, quale primo candidato della lista presentata da Assogestioni (seconda per numero di voti), Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella, rispettivamente, primo e secondo candidato della lista presentata da Mediobanca (maggioritaria), risultata prima per numero di voti. Sono stati eletti poi i sindaci supplenti Francesco Di Carlo (lista Mediobanca) e Silvia Olivotto (lista Assogestioni). Il compenso ai sindaci effettivi sarà di 100 mila euro lordi annui, per il presidente ci sarà un plus del 50%.
Per quanto riguarda i temi trattati in assemblea, da segnalare due questioni che esulano strettamente dal business assicurativo. Il presidente Gabriele Galateri di Genola ha annunciato che l'udienza per la discussione dell'istanza presentata da Generali, per unire i ricorsi contro i due ex amministratori, Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, si terrà il 29 maggio; mentre non sono state avviate iniziative legali nei confronti di Finint, ma che sono allo studio le più opportune iniziative anche nei confronti di altri soggetti coinvolti in operazioni in cui Finint ha avuto un ruolo", ha confermato Galateri. I rapporti complessivi di Generali con Finint ammontano a 200 milioni di euro.
Nello specifico delle questioni assicurative ha parlato invece Mario Greco, il group ceo. "Il capitale - ha detto - è l'obiettivo prioritario, dobbiamo ricostituire la solvibilità e ridare la reputazione di società solidissima. Contiamo di raggiungere gli obiettivi prima del tempo e una volta raggiunti di poter rivedere in senso migliorativo la politica dei dividendi". Il ceo ha riconosciuto, nonostante il raddoppio del dividendo di quest'anno (da 20 a 45 centesimi per azione), di essere "sotto la capacità di dare dividendi che Generali sicuramente ha".
Gli obiettivi del Leone sono stati tutti confermati, comunque, per la data del 2015, anno in cui Greco vuole vedere il Leone di Trieste essere leader di mercato. E quindi per quella data, Generali dovrà presentare il Roe operativo al 13% (oggi 12,1%), l'indice di solvibilità al 160% (al febbraio 2014 era al 150%, a fine 2013 al 141%), il debt leverage ratio al 35% (a fine 2013 era al 39,6%) e dismissioni di asset non core per 4 miliardi di euro (oggi 2,4 miliardi). Per quanto riguarda la generazione di cassa, il target 2015 del net free surplus è stato superato raggiungendo i 2,1 miliardi (+38%). Questo risultato aveva contribuito fortemente al nuovo obiettivo fissato da Generali nello scorso Investor Day di Londra, cioè un ramittance ratio al 75%. Il valore determina quanto del surplus lordo sarà trasferito alla holding.
'Il quadro macroeconomico - ha ricordato - resta caratterizzato da una ripresa che in Europa è ancora troppo debole. Il business è caratterizzato ovunque da una fortissima competizione'', con nuovi concorrenti, oggi ancora piccoli ma in crescita.
Riguardo le strategie sui nuovi mercati, Greco ha confermato che Generali ha acquisito il pieno controllo delle attività in Asia, "perché in questi mercati noi stiamo crescendo e non era opportuno rimanere con azionisti di minoranza''. I Paesi dove il Leone vede grande espansione sono le Filippine, la Thailandia e l'Indonesia, "mercati molto importanti - ha detto - in cui stiamo crescendo e investendo con soddisfazione".
Infine, l'eterna questione della cessione di Bsi: una vendita da fare "con attenzione". Greco ha ribadito ancora una volta che Generali non vuole svendere: Bsi "è un asset complesso perché ha attività in Europa, Asia e Sud America''. Il ceo, per questo, dice di voler procedere "con cautela, per arrivare a una vendita vantaggiosa".
LE ALTRE DECISIONI DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
All'ordine del giorno c'erano svariate altre questioni interne che sono state affrontate nel corso dell'assise ordinaria e straordinaria. Nell'ambito dell'ordinaria è stato confermato quale componente del consiglio di amministrazione, Jean Renè Fourtou, in sostituzione del finanziere bretone Vincent Bollorè. Ad oggi il consigliere non detiene azioni Generali. E' stata approvata la relazione sulla remunerazione e il nuovo long term incentive plan, all'interno del quale si è autorizzato, per massimi 18 mesi, l'acquisto di un massimo di sette milioni di azioni proprie e, al netto delle azioni proprie acquistate, si è attribuito al board, per un periodo di cinque anni, la facoltà di aumentare il capitale sociale in via gratuita fino a un massimo di sette milioni di euro, attraverso l'emissione di sette milioni di azioni ordinarie.
Infine in sede straordinaria è stata votata la modifica dell'articolo 8 dello statuto sociale, al fine di apportare le necessarie variazioni conseguenti alla deliberazione di approvazione, in sede ordinaria, del nuovo long term incentive plan.
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