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Come Generali vuole essere partner del Paese

La compagnia, ieri a Roma, ha organizzato un evento dedicato a due grandi sfide per la nostra collettività: salute e welfare da un lato, cambiamento climatico dall’altro. Erano presenti il top management di Generali Italia e i vertici dei gruppi agenti, ma anche diversi rappresentanti delle istituzioni, a sottolineare la necessità di una risposta pubblico-privato a questi temi

Come Generali vuole essere partner del Paese
Alcune sfide epocali, attendono al varco il nostro paese: il declino della natalità e il contestuale invecchiamento di una popolazione che avrà maggiore bisogno di assistenza; il Servizio sanitario nazionale sempre più in affanno; eventi climatici più violenti e frequenti che affliggono un territorio molto esposto al rischio idrogeologico. È uno scenario di fronte al quale, Generali Italia ha voluto rimarcare la propria assunzione di responsabilità nel voler essere tra gli attori in grado di portare un contributo attivo alla gestione di queste sfide, ed è stato sottolineato nel corso dell’evento intitolato Generali Partner del Paese, che si è svolto ieri a Roma presso il Palazzo della Cancelleria. Presenti in sala, oltre all’intero top management della compagnia, anche i vertici dei gruppi agenti e diversi rappresentanti delle istituzioni.

Nel suo intervento Giancarlo Fancel (nella foto), country manager & ceo di Generali Italia, ha ricordato gli 11 milioni di clienti e 14mila dipendenti della compagnia, “siamo la prima assicurazione in Italia e abbiamo oltre 150 miliardi di masse in gestione tra risparmi, investimenti e fondi pensione. Un grande risultato come azienda ma una grande responsabilità per il Paese”. Archiviato l’ennesimo anno record in termini di raccolta (32,1 miliardi nel 2024), Generali ha da poco presentato il suo nuovo piano industriale che disegna nuove priorità strategiche, “in primis – ha detto Fancel – la protezione delle famiglie, salute e welfare”, così come “l’eccellenza della rete che è al centro della nostra azione attraverso un approccio human tech con cui vogliamo garantire una consulenza di valore ai clienti”, fino allo “scale up dell’innovazione”, con investimenti per oltre 325 milioni di euro nel prossimo triennio.

L’impegno della compagnia nei confronti del Paese si accompagna anche alla volontà di essere parte attiva di quell’alleanza tra pubblico e privato che è l’unica strada possibile per venire a capo delle complesse problematiche che si citavano all’inizio. Lo hanno sottolineato tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno preso parte all’evento di ieri, a partire dalla ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone, intervenuta con un videomessaggio. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, richiamandosi ai temi della giornata, ha messo l’accento soprattutto sul tema dell’invecchiamento: “più che di prevenzione, termine forse superato, dovremmo parlare di anticipazione”, mentre per la vice presidente del Lazio, Roberta Angelilli, le sfide di sistema vanno affrontate “anche attraverso la diffusione dell’educazione finanziaria. Per Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, occorre dare sempre più forza “al secondo pilastro del welfare, defiscalizzandolo”, anche perché è un supporto alla debolezza dei salari italiani che non riescono a crescere. Il sottosegretario ha inoltre anticipato che nel prossimo decreto lavoro del governo potrebbe essere introdotta anche una forma di obbligatorietà delle polizze integrative per i più giovani.

SALUTE WELFARE E PREVIDENZA PER UN FUTURO PROTETTO

La giornata è poi proseguita con due panel di confronto. Nel primo, dedicato a salute e welfare, sono intervenuti Agar Brugiavini, professoressa di Economia politica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Davide Passero, ad di Alleanza Assicurazioni e country chief marketing e product officer di Generali Italia, Francesco Bardelli, chief health & welfare e broker management officer di Generali Italia e Francesco Galli, supervisor stategy del Gruppo San Donato.

Sul tema dell’invecchiamento, Brugiavini ha ricordato come questo sia un tema globale che riguarda tutti i paesi, ma è più marcato In Italia. La denatalità è preoccupante (1,18 figli per donna, avremmo bisogno di 2,1 per avere un tasso di sostituzione). “L’invecchiamento è un processo dinamico – ha detto Brugiavini – e la sfida che abbiamo di fronte richiede risorse: una famiglia in cui qualcuno ha una malattia neurodegenerativa spende tra i 25mila e il 35mila euro in più in un anno. Serve uno sforzo collettivo pubblico-privato di fronte a questi shock negativi che non sono così rari”.  

Ecco perché mai come in questo periodo storico, ha sottolineato Passero, il ruolo dell’assicuratore è centrale. “L’Italia – ha detto – è un paese di anziani con una silver economy molto povera. E gli italiani più che sotto-assicurati sono auto-assicurati”. In Italia abbiamo oltre otto milioni di caregiver, e il rischio di non autosufficienza è scarsamente coperto. “Noi – ha aggiunto Passero – vogliamo rendere popolare in Italia questo tipo di coperture”.

In termini di esborso, oggi l’Italia investe 175 miliardi in spesa sanitaria 135 dei quali è spesa pubblica, il resto spesa sanitaria privata: solo una parte di questa (10%) è intermediata, questo significa che circa 35-38 miliardi rappresentano la spesa out of pocket. Secondo Bardelli, “il privato può dare un contributo nella mutualizzazione di questa spesa sfruttando economie di scala e offerta”. Salute e welfare sono un pilastro del piano strategico di Generali su diverse aree: dal network di strutture convenzionate (oltre 13mila) ai servizi, relativamente ai quali Bardelli ha annunciato in anteprima una nuova partnership con Italia assistenza Spa che offre servizi domiciliari e consulenza per i caregiver.

Come ha osservato in conclusione Galli, “in Italia abbiamo un’aspettativa di vita in salute di 68,1 anni, siamo in testa in Europa, davanti a Germania, Spagna, Francia, Svezia e Regno Unito. Siamo quindi efficaci, ma il nostro sistema pubblico ha bisogno di essere integrato. Dobbiamo l sfondare la barriera ideologica che vede nel privato un antagonista del pubblico”.

AFFRONTARE IL CLIMA CHE CAMBIA

Il secondo panel è stato invece dedicato al tema dell’impatto degli eventi naturali. A intervenire sono stati Marco Oddone, chief marketing e distribution officer di Generali Italia, Serena Giacomin, direttrice scientifica dell’Italian climate network, Tommaso Ceccon, chief property & casualty officer di Generali Italia e Marco Cattaneo, direttore del National Geographic Italia.

Oddone è partito ricordando gli eventi meteo estremi del 2023, uno spartiacque: “abbiamo liquidato sinistri per un miliardo, e abbiamo avuto una enorme mole di operazioni sui territori per essere vicini alle imprese e alle famiglie. Però – ha aggiunto – sul mercato vediamo che solo il 6% delle case e il 5% delle microimprese sono assicurate. Noi italiani abbiamo avuto più da una capacità di reazione agli eventi estremi che consapevolezza del rischio”. 

Ed è soprattutto di quest’ultima che abbiamo enorme bisogno, come ha osservato Giacomin: “gli eventi meteo si sono estremizzati. Un grado di temperatura in più significa più energia in atmosfera, e la conseguenza è un più frequente accadimento di fenomeni estremi”. Se vogliamo gestire il rischio in modo efficace è lavorare su tre parametri: pericolosità, vulnerabilità e esposizione (o valore esposto). ù

Secondo Cattaneo, “è fondamentale che mondo pubblico e mondo privato si parlino e collaborino, perché adattarsi significa anticipare i tempi”. Su questo aspetto, Ceccon ha citato l’obbligo per le imprese ad assicurarsi contro gli eventi catastrofali, “un passaggio estremamente importante per il Paese, su cui siamo pronti a lavorare per ridurre il gap di protezione”. Sul come farlo, Ceccon ha citato gli ambiti di ricerca e sviluppo su cui Generali è al lavoro: dall’impiego di dati, tecnologia e AI, per gestire meglio il rischio, “consentendoci di essere sofisticati nella prevenzione dei trend e nel pricing dei prodotti”, fino alla costituzione di un Climate change Lab. “Siamo consapevoli che questa è una sfida globale e ampia, ma questo è il nostro mestiere e noi vogliamo fare la nostra parte”, ha detto.

Nel pomeriggio, l’evento è continuato con il Protection Day, un dialogo sulla protezione con autorevoli esperti sulla longevità e la salute. L’iniziativa, in diretta su YouTube sul canale di Generali Italia, rappresenta anche un evento diffuso su tutto il territorio grazie alle 700 agenzie per proseguire col dibattito sulle piazze locali.

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