Arag Italia chiude il 2017 meglio del previsto
Anche i primi sei mesi dell'anno confermano le buone performance della branch italiana del gruppo tedesco specializzato in tutela legale
18/06/2018
Arag Italia, la branch del gruppo tedesco specializzato in tutela legale che opera nel nostro Paese, ha chiuso positivamente, meglio delle attese, il 2017 e cominciato il 2018 in continuità con lo scorso anno, tanto che il management confida nel raggiungimento dei target prefissati per la fine dell'anno.
Per quanto riguarda i numeri del 2017, Arag Italia ha chiuso l'esercizio con una raccolta premi complessiva pari a 123,5 milioni di euro (in base ai principi contabili tedeschi, precisa una nota), facendo registrare una crescita complessiva del 4,3% rispetto all'esercizio precedente, quando i premi si erano fermati a 118,4 milioni. Il lavoro diretto, attraverso la rete di mille professionisti e società, tra agenti e broker, ha raggiunto i 33,5 milioni (30,8 milioni nel 2016), con uno sviluppo relativo al solo comparto della tutela legale dell'8,8%, superiore alla media del mercato, sottolineano dalla compagnia.
I premi del lavoro indiretto sono saliti a 90 milioni contro gli 87,7 milioni del 2016. Il combined ratio operativo si è attestato al 96,9% migliorando i piani per entrambe le divisioni, lavoro diretto e lavoro indiretto.
Anche i risultati del gruppo sono stati caratterizzati dal segno più: la raccolta premi evidenzia una crescita del 4,6% a 1,59 miliardi di euro (1,61 considerando anche i ricavi da servizi). Il risultato tecnico, il migliore degli ultimi dieci anni, ha fatto registrare un aumento del 10,2% raggiungendo i 73,5 milioni. I numeri devono essere intesi, precisa la compagnia, escludendo gli effetti della cessione del ramo vita tedesco. Il combined ratio di gruppo è ulteriormente migliorato, si legge nella nota, chiudendo l’anno all’89,9%. La tutela legale rappresenta ovviamente il principale fattore di crescita del gruppo: la raccolta premi di questo segmento è cresciuta di 45,8 milioni di euro, cioè del 5,1% a 938,8 milioni.
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