Esg, l'importanza dell'impegno sociale
L'editoriale di Maria Rosa Alaggio, dal numero di aprile 2022 di Insurance Review
07/04/2022
Ritenuta prioritaria per il nostro futuro, la transizione green ha dovuto lasciare il passo allo spaventoso scenario del conflitto in Ucraina e a temi come la previsione di spese militari, la fornitura di gas, la sicurezza energetica, l’impatto di una guerra cibernetica. Il coraggioso ottimismo con cui si era aperto il 2022, nella speranza o convinzione di essersi quasi lasciati alle spalle due anni di pandemia, deve oggi fare i conti con la paura di una guerra globale e con lo sgomento verso ciò che, con diplomazia, viene definito “un brusco rallentamento” delle previsioni di crescita, dei progetti e degli investimenti programmati per rilanciare il nostro Paese. E mentre gli italiani rabbrividiscono di fronte al dibattito sull’incremento delle spese per la Difesa al 2% del Pil, i valori contenuti nel termine “Sostenibilità” sembrano vacillare pericolosamente.
La realtà che stiamo vivendo rischia di produrre, secondo Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, oltre 100 milioni di persone che torneranno in stato di povertà estrema e di creare tra i sette e i tredici milioni di nuovi affamati nel mondo, come ha recentemente evidenziato Maurizio Martina, vice direttore della Fao.
Solo poche settimane fa i numeri che illustravano il peso delle disuguaglianze sociali in tutto il mondo facevano riferimento alle conseguenze causate dalla pandemia.
Sullo sfondo restavano e restano le disparità provocate dai cambiamenti climatici che, purtroppo, non sembrano arretrare o vacillare nemmeno di fronte al rischio di una guerra globale.
Ecco allora che l’incognita legata al conflitto in Ucraina ha cambiato sì le prospettive di tutti, ma sta anche evidenziando quanto oggi sia importante concentrarsi sulla “S” che compone l’acronimo Esg, Environmental, social, governance. Questa urgenza ci ha portati a interrogarci su quanto il settore assicurativo sia stato in grado finora di realizzare per rispondere a quei valori richiesti nei criteri Esg, in particolare per tutto quanto sia riconducibile al sostegno sociale. Molte sono le iniziative internazionali che le assicurazioni hanno messo in campo per fornire supporto alla popolazione ucraina, come i quasi 13 milioni di euro che compongono il fondo messo a disposizione da Allianz, anche con il coinvolgimento dei dipendenti, per aiutare ad affrontare l’emergenza umanitaria. Ma lo speciale realizzato da Insurance Review illustra anche molti dei programmi lanciati nel tempo dalle compagnie per ridurre le disuguaglianze e sostenere, per esempio, i rifugiati e il mondo dell’infanzia grazie a progetti basati sull’istruzione, sul supporto psicologico ed economico a famiglie disagiate. A far leva su questi progetti sono alcune caratteristiche distintive delle compagnie, tra cui la presenza capillare sul territorio, rafforzata dall’azione del canale agenziale, il passaggio alla qualifica di società benefit e, per alcune, anche la valorizzazione della natura di società mutua.
Fondamentali risultano il ruolo delle Fondazioni, il legame con il mondo religioso e con le istituzioni umanitarie, la collaborazione con le Onlus. Il mese appena trascorso, con le inaspettate prospettive per il nostro futuro, impone però un ulteriore grande sforzo per l’assicurazione a livello globale, chiamata a vincere non solo la sfida di valorizzare al massimo le competenze più conosciute, come la capacità di monitorare e prevenire i rischi (climatici, ma non solo). A questa sfida si è aggiunta la necessità di un maggiore impegno per sviluppare iniziative a favore del bene comune e di un mondo più equo ed inclusivo. Dimostrando di saper fare ancora di più “la propria parte” sarà forse possibile contribuire a contrastare il rallentamento dei progressi realizzati nell’ultimo decennio e a cercare di favorire, come auspica Ignazio Visco, “interventi istituzionali e un coordinamento a livello di cooperazione internazionale rilevante”.
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