Il risparmio verso la gestione di nuove certezze
L'editoriale di Maria Rosa Alaggio, dal numero di giugno 2023 di Insurance Review
05/06/2023
Il risparmio è ancora una preoccupazione fondamentale per il cittadino? Dal Salone del risparmio, tenutosi il mese scorso a Milano, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, ha evidenziato la necessità di comprendere se potrà esserci nuova linfa per il risparmio gestito, che sembra oggi aver raggiunto una fase di maturità, o se stia per aprirsi un nuovo ciclo.
Con un patrimonio pari a 2.212 miliardi di euro, 14,8 miliardi di raccolta e un saldo positivo di 9 miliardi, il risparmio gestito sembra aver resistito a prove epocali, come la pandemia, e alle sfide provocate dall’inflazione e dall’innalzamento dei tassi. Gli italiani che investono in fondi sono 11,5 milioni, vale a dire che un cittadino su cinque utilizza uno strumento di investimento che
richiede il ricorso alle competenze di un consulente, un approccio professionale aperto alla diversificazione e alla programmazione.
Ma, come è stato più volte evidenziato da illustri esponenti intervenuti al Salone del risparmio, il futuro (e quindi il risparmio) è fortemente influenzato – oltre che dalle decisioni della politica – dall’evoluzione della società, dalle problematiche legate al welfare, dai cambiamenti climatici, dalla spinta alla sostenibilità da parte delle aziende.
Chi si occupa di sviluppare soluzioni che forniscano sicurezza per il futuro si confronta ogni giorno con i grandi temi della salute, delle pensioni, del property, con le conseguenze dei cambiamenti climatici sul territorio e su interi settori produttivi.
Se da un lato lo Stato è impegnato a selezionare gli interventi strutturali da realizzare e le risorse da allocare, tamponando crisi e rincorrendo emergenze sempre più frequenti e tragiche per il nostro Paese, dall’altro risulta sempre più evidente l’ineludibile urgenza di incentivare il settore privato.
Le inefficienze del Servizio sanitario nazionale e i trend demografici indicano nella collaborazione tra pubblico e privato la strada per garantire a tutti i cittadini un diritto costituzionale come la salute, accompagnando l’invecchiamento della popolazione sulla base di concetti come prevenzione, possibilità di ricevere adeguata assistenza, opportunità di vivere la vecchiaia in salute.
Quanto al cambiamento climatico e alle catastrofi naturali, secondo l’aggiornamento dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, dal 2010 a maggio 2023 in Italia si sono registrati 1.674 eventi estremi, uno ogni tre giorni. Eventi che si sono tradotti in perdita di vite umane, miliardi di euro spesi per rincorrere le emergenze, distruzione di interi territori: una consapevolezza che dovrebbe finalmente condurre a soluzioni definitive, investimenti dedicati, più ampie forme di protezione per cittadini e imprese. In questo scenario, va detto, oltre al ruolo delle istituzioni pubbliche e del settore privato, c’è anche il tema dell’impegno e della responsabilità individuale: un punto di partenza per accrescere la sensibilità della popolazione non solo verso gli investimenti sostenibili ma anche verso dinamiche che stanno velocemente rovesciando le certezza della società e il nostro futuro. E che potrebbero anche trasformare la natura degli investimenti delle aziende e l’allocazione del risparmio dei cittadini, avviando una nuova fase nella gestione del denaro e delle priorità per la popolazione del nostro Paese.
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