Rc auto: più concorrenza, meno mutualità
18/03/2013
L'impianto legislativo e gli interventi del regolatore vanno, ormai da tempo, nella direzione di stimolare una maggiore concorrenza nel settore assicurativo, favorendo le possibilità di scelta dei cittadini. E' questo il punto di partenza su cui si sono aperti innumerevoli cantieri, con l'Ivass impegnata a sbrogliare una matassa che promette di avere un forte impatto su compagnie, intermediari e consumatori.
Nel nostro Paese l'Rc auto viene da sempre percepita come un obbligo e una tassa da pagare, oltre che come una piaga da sanare", in termini di premi troppo alti, soprattutto in alcune zone territoriali.
Ciò che il consumatore italiano percepisce è che la sua polizza auto costa, quando va bene, il 50% in più rispetto a quanto pagano i cittadini in Francia. Tutti i problemi strutturali che impattano sul settore intaccandone, a detta dell'Ania, la tenuta, non sono oggetto dell'interesse del consumatore. E non c'è nemmeno da aspettarsi che ci sia comprensione, o consapevolezza, sul concetto di mutualità su cui da sempre le assicurazioni fondano la propria attività. Se però si chiede maggiore concorrenza, e quindi politiche diverse di presenza sul mercato, è allora legittimo aspettarsi, come ha evidenziato recentemente l'Ania, che anche la richiesta di mutualità venga messa in discussione. Ma in questo caso sì, potrebbero esserci danni per i consumatori e per il senso di equità. Rinnegando anche, probabilmente, il valore sociale dell'assicurazione.
Nel nostro Paese l'Rc auto viene da sempre percepita come un obbligo e una tassa da pagare, oltre che come una piaga da sanare", in termini di premi troppo alti, soprattutto in alcune zone territoriali.
Ciò che il consumatore italiano percepisce è che la sua polizza auto costa, quando va bene, il 50% in più rispetto a quanto pagano i cittadini in Francia. Tutti i problemi strutturali che impattano sul settore intaccandone, a detta dell'Ania, la tenuta, non sono oggetto dell'interesse del consumatore. E non c'è nemmeno da aspettarsi che ci sia comprensione, o consapevolezza, sul concetto di mutualità su cui da sempre le assicurazioni fondano la propria attività. Se però si chiede maggiore concorrenza, e quindi politiche diverse di presenza sul mercato, è allora legittimo aspettarsi, come ha evidenziato recentemente l'Ania, che anche la richiesta di mutualità venga messa in discussione. Ma in questo caso sì, potrebbero esserci danni per i consumatori e per il senso di equità. Rinnegando anche, probabilmente, il valore sociale dell'assicurazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥