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Ivarp, verso un nuovo sistema di vigilanza

Ivarp, verso un nuovo sistema di vigilanza hp_vert_img
Da tempo si parlava di un ente unico per la vigilanza sul settore assicurativo e sul risparmio previdenziale. Con i tagli previsti nell'ambito della spending review si è giunti, in chiusura della scorsa settimana, al tanto temuto accorpamento, che si concretizzerà in un nuovo soggetto denominato Ivarp. Il passaggio non piace ai soggetti vigilati, siano essi compagnie o intermediari, e non solo per una naturale avversione al cambiamento. Perché per vigilare su un sistema come quello assicurativo servono competenze tecniche molto specifiche, conoscenza delle dinamiche e degli impatti sul settore, capacità di regolamentare una complessità sempre più stringente, provocata anche da un mondo ormai fortemente condizionato da quanto accade in Europa. Riuscirà l'Ivarp, che dovrebbe essere operativo entro quattro mesi dall'entrata in vigore del decreto, a garantire il necessario livello di qualità e a portare al nostro Paese un risparmio del 10% delle attuali spese di funzionamento di Isvap e Covip? Quali ristrutturazioni andranno in realtà a penalizzare l'intero sistema di vigilanza del nostro Paese? E' chiaro che tutti auspicano una nuova riorganizzazione capace, al contrario, di trasformare il cambiamento in migliore funzionamento del sistema. Ma, comprensibilmente, al momento, la notizia della nascita di Ivarp non può che far emergere e diffondere un po' di timore per un futuro caratterizzato da un'incognita aggiuntiva.



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