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Prepararsi alla vigilanza preventiva

Prepararsi alla vigilanza preventiva hp_vert_img
Il settore assicurativo contribuisce alla crescita economica del nostro Paese e dell’Europa. Lo ha recentemente sottolineato il report di Insurance Europe da cui emerge che a livello europeo la raccolta premi supera i 1.200 miliardi di euro, con 10.200 miliardi investiti dagli assicuratori nell’economia reale e oltre 950mila persone che trovano lavoro in questo settore. 
In Italia il comparto assicurativo mostra numeri che esprimono solidità e affidabilità, come evidenziato da Ivass nel corso della recente assemblea a Roma: a fine 2018 la solvibilità delle compagnie era pari al 222%, quindi superiore al minimo regolamentare (fissato al 100%), anche se in calo del 20% rispetto al 2017. 
Come noto, l’andamento del settore assicurativo, in Italia e in Europa, sarà però condizionato nei prossimi mesi da importanti appuntamenti, tra cui principalmente gli interventi attesi su Solvency II, la definizione del regime contabile Ifrs17 (anche se i termini dovessero essere rimandati al 2022, come proposto dallo Iasb) e la revisione delle regole sui Priips. 
Su questi tre tavoli si gioca la possibilità di risolvere nodi relativi alle norme che incidono sulla misurazione delle passività, al principio di proporzionalità e alle attività di rendicontazione; verranno inoltre definite, con tempistiche più o meno stringenti, le misure per l’introduzione del regime contabile internazionale sui contratti assicurativi e per la valutazione degli impatti che riguardano, ancora una volta, la costruzione e la gestione dei prodotti assicurativi. 
Oltre alla difficoltà di armonizzare a livello europeo questioni complesse da applicare e valorizzare poi sulle specificità del singolo Paese, questo articolato processo di revisione normativa può e deve essere colto come un’opportunità per ricalibrare gli scenari esistenti, colmare gap e chiarire dubbi. 
Le sfide in arrivo rappresentano pertanto un’occasione che potrà modificare, con il coinvolgimento delle istituzioni e delle rappresentanze del settore, i criteri su cui basare la stabilità e lo sviluppo del mercato assicurativo. Un’occasione a cui Ivass si prepara con l’annuncio di una rigorosa azione di ristrutturazione interna, accorpando funzioni e servizi o creandone di nuovi e supportandoli anche con l’integrazione tecnologica nei processi di vigilanza. 
L’obiettivo non è “solo” rafforzare il compito dell’Istituto in previsione delle partite cruciali che si giocheranno in Europa (che, come visto, richiedono capacità di cooperazione tra le diverse autorità nazionali particolarmente incisive). 
Il nuovo assetto organizzativo dell’Ivass adegua infatti l’attività dell’Istituto all’evoluzione dei fronti su cui sarà richiesta la salvaguardia della sostenibilità del sistema assicurativo e la tutela del consumatore. Per fare questo servono più ampie azioni di analisi e di monitoraggio, capacità di misurare i rischi e di valutare gli impatti per indirizzare il mercato. Ecco allora che per compagnie e distributori si prospettano stagioni molto calde, che vedranno il settore al centro degli impegni presi dall’Istituto (uno zelo molto spesso ritenuto eccessivo dai “vigilati”). Le tematiche su cui si articolano le novità del riassetto organizzativo promettono molto “dinamismo regolamentare” per i prossimi mesi. Basti pensare al servizio di vigilanza sulla condotta di mercato (prodotti, distribuzione e Gestione Rui), al servizio di tutela del consumatore (in particolare con le norme a seguito dell’introduzione dell’Arbitro assicurativo), e al servizio sanzioni e liquidazioni. 
Un dinamismo a cui il mondo assicurativo è chiamato a prepararsi per cogliere tutte le opportunità potenzialmente in arrivo dai cambiamenti normativi e regolamentari. 

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