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Polizze di assicurazione parametriche

Sono di grande utilità per la copertura di rischi o classi di attività non facilmente assicurabili sui canali tradizionali o particolarmente complessi, come accadrebbe per appaltatori che volessero assicurare penali causate da ritardi o da eventi naturali. Per poterle sottoscrivere e attivarle è necessario che l’evento scatenante (trigger) abbia carattere fortuito e che sia possibile misurarlo sulla base di parametri oggettivi

Polizze di assicurazione parametriche hp_vert_img
Le polizze di assicurazione parametriche sono contratti che prevedono l’erogazione di un indennizzo, in seguito a un determinato evento stabilito al momento della stipula, indipendentemente dal danno effettivo che si è verificato. Il premio di polizza, dunque, non si calcolerà sulla base delle caratteristiche del rischio assicurato, ma sulle probabilità legate al verificarsi del fattore concordato, cioè dell’evento stabilito a monte. In pratica, risultano stravolte le condizioni che fanno scattare l’operatività delle tradizionali polizze assicurative e ciò ha fatto delle polizze parametriche un prodotto assai innovativo, ponendolo al centro di un fortissimo interesse da parte di operatori e risk manager.

LE ORIGINI A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA
I primi prodotti di questo tipo si fanno risalire alla fine degli anni ’90, nel sud-est asiatico e in Africa. A quel tempo vi fu la necessità di elaborare nuovi tipi di assicurazione a sostegno dell’agricoltura, includendo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, che trovavano una difficile collocazione nel panorama dei prodotti fino a quel momento offerti. 
Nel 2004, nell’area caraibica, le devastazioni causate dall’uragano Ivan posero il problema di affrontare la ricostruzione di uno degli eventi più gravi che avessero interessato il mondo economico e assicurativo. Ricordiamo che Ivan fu uno degli eventi più intensi mai registrati e le sue conseguenze arrivarono a costare il 200% del Pil di molti paesi coinvolti.
Da quel momento, il mercato delle polizze parametriche si è molto sviluppato. Questi prodotti forniscono una valida alternativa alle polizze tradizionali, a costi relativamente sostenibili. 
Le coperture offerte al loro interno si evolvono continuamente per interessare rischi che sarebbero assai difficili da assicurare sul mercato tradizionale o che risulterebbero troppo costosi per essere sostenuti. In pratica, i rischi coperti da una polizza parametrica non sono inclusi in una polizza tradizionale e, se lo fossero, potrebbero risultare economicamente svantaggiosi. Con le polizze parametriche, invece, le aziende possono proteggersi dal rischio che determinati eventi inneschino danni anche molto gravi. Parliamo ad esempio di: 

  • disastri e calamità naturali di grande impatto, come alluvioni, cicloni, uragani o qualunque altro fenomeno estremo;
  • protezione dei raccolti agricoli (che fu origine della creazione di questo prodotto), come condizioni di siccità estreme, grandinate, inquinamento e altri fattori che possano mettere a repentaglio l’intera annata di produzione;
  • copertura per eventi come i ritardi nella consegna delle merci, cancellazione di voli o eventi, interruzione nella catena di produzione;
  • precipitazioni piovose o nevose che abbiano determinato accumuli superiori o uguali a determinate soglie, in determinate fasce orarie, su determinati beni.


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LE POLIZZE DEGLI ATTUARI 
In base a quanto indicato in premessa, si evince come l’ammontare dell’indennizzo previsto da questi contratti non sia direttamente correlato al danno subito. Nelle polizze tradizionali esso viene calcolato a posteriori, in seguito a una perizia che abbia esaminato il danno subito, quantificandolo. Con le polizze parametriche, invece, il risarcimento del danno viene stabilito al momento della stipula e ha un valore predeterminato, che prescinde dal danno che si è effettivamente verificato. Tale valore si calcola sulla base di soglie parametrizzate e un indice, in base alla probabilità che quel determinato evento si verifichi. Insomma, parliamo di un prodotto che dipende completamente da calcoli di tipo attuariale. Potremmo, in effetti, definire le polizze parametriche come le polizze degli attuari. Facciamo un esempio. Il trigger, ovvero l’innesco, di queste polizze può essere un evento catastrofale, come un’alluvione, un terremoto, l’assenza di un certo numero di giornate di sole o di pioggia, un ritardo nella consegna di una particolare merce, etc. L’indennizzo si baserà allora sul valore probabilistico che questo evento si verifichi, con un risarcimento stabilito in base a specifiche tabelle.
Il meccanismo è semplice: per un’assicurazione parametrica contro un terremoto, l’indennizzo potrebbe dipendere dal fatto che un terremoto raggiunga una determinata magnitudo, in una determinata area: in tal caso, l’assicurato riceverà il pagamento dell’importo stabilito. Pertanto, se si verificasse uno degli eventi prestabiliti nel contratto, non sarà necessario valutare i danni subiti, perché il pagamento è semplicemente basato sul fatto che l’evento concordato si sia verificato, a determinate condizioni.

L’ORACOLO E LA POSSIBILITÀ DI RISPARMIARE SUI COSTI 
Il ruolo del perito tradizionale viene sostituito dall’oracolo, ovvero dall’ente che misurerà il dato di riferimento (intensità della scossa sismica, quantità di precipitazioni, minuti di ritardo di un volo, etc.) e certificherà l’evento trigger. Sul piano assicurativo, il rischio sarà determinato dalla probabilità del superamento del valore soglia nel periodo di copertura, mentre l’ammontare del risarcimento è già predeterminato al momento della stipula della polizza. Sul piano del risk management, sarà l’assicurato a valutare in anticipo se l’importo concordato sia davvero adeguato alle sue esigenze, in relazione al premio della polizza. 
Tipicamente, il ruolo dell’oracolo andrà ricoperto da un’agenzia o da un istituto governativo che risponda ai requisiti di neutralità, in modo da attivare la polizza e riconoscere il risarcimento. Un approccio di questo tipo può garantire un risparmio alla compagnia assicuratrice e al cliente stesso: secondo il Global Innovation Lab for Climate Finance, questo modello potrebbe ridurre i costi di assicurazione sul lungo termine fino al 30%. Anche le tempistiche di liquidazione si abbasserebbero notevolmente, fornendo una maggiore certezza dell’incasso all’assicurato e riducendo i costi complessivi.

QUALI RISCHI SONO I PIÙ ADATTI A QUESTE COPERTURE
Riassumendo, le polizze parametriche risultano di grande utilità per la copertura di rischi o classi di attività non facilmente assicurabili sui canali tradizionali o particolarmente complessi, come accadrebbe per appaltatori che volessero assicurare penali causate da ritardi o da eventi naturali come la pioggia, etc. In genere, si tratta della copertura delle perdite economiche non direttamente causate da danni ai beni fisici, come potrebbe accadere per la perdita di attrattiva di un hotel, in seguito al calo del turismo per un evento catastrofale che colpisse la regione in cui è ubicato. In altri casi, potremmo considerare la copertura dei danni tipicamente esclusi nelle polizze tradizionali, o sub-limitati. Pensiamo alle spese dovute alla rimozione dei detriti all’ingresso o all’uscita delle ubicazioni assicurate, all’inflazione dei costi per carenza di manodopera qualificata o di materiale da costruzione, etc.
I soggetti che potrebbero ricorrere a queste polizze e beneficiarne sarebbero quindi assai vari. I Governi, ad esempio, in quanto soccorritori e assicuratori di ultima istanza, dal momento che l’esposizione ai rischi catastrofali includerebbe beni anche molto difficili da sottoscrivere e un’esposizione finanziaria non assicurabile. Il settore dedicato all’attività dei viaggi, perché dipendente dai ricavi generati dal turismo e dall’eventuale calo dei visitatori. In questo caso, i fattori da porre al centro della copertura potrebbero variare grandemente, dalla magnitudo di un terremoto, al numero di visitatori previsti nelle attrazioni principali (come parchi a tema), al numero di voli in arrivo o in transito in un aeroporto. Il settore del commercio potrebbe beneficiare di coperture per la perdita di fatturato, in seguito alla riduzione del traffico nei negozi o alle interruzioni delle catene di approvvigionamento. In agricoltura, la tecnologia satellitare potrebbe monitorare le condizioni meteorologiche e climatiche strettamente correlate alla produzione di colture, come l’inverdimento dei terreni e l’estensione delle inondazioni. Nell’ambito delle energie rinnovabili, le stazioni meteorologiche potrebbero monitorare la velocità del vento e l’irradiazione solare, per stabilire se i valori siano al di sotto della soglia necessaria per la produzione di energia. 
Insomma, l’assicurazione parametrica può essere progettata in modo da scattare dopo il superamento di una certa soglia e risultare di grande aiuto a coprire costi che potrebbero essere assai cospicui.


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IL LIVELLO DI ASSICURABILITÀ
Finora abbiamo discusso degli argomenti più tecnici, collegati cioè alla fattibilità sul piano attuariale di questo tipo di contratti. Ma non dobbiamo dimenticare che le polizze di assicurazione sono contratti definiti dalle leggi di ciascun paese. 
In Italia, il Codice civile prevede un gran numero di articoli che regolano l’operatività di ciascuna polizza ed è dunque importante controllare se e in quale misura queste polizze siano accettabili sul piano giuridico. Affinché un prodotto parametrico sia considerato legalmente accettabile, insomma, esso deve superare il vaglio delle regole e dei principi cui è soggetto qualsiasi altro prodotto assicurativo. Ciò dipenderà dall’operatività del Codice civile locale e da quanto stabilito dai relativi Regolatori, in poche parole, dall’Ivass e dal disposto del Codice delle Assicurazioni Private. La questione è piuttosto complessa, ma è comunque necessario che alla base di ciascuna polizza esista un interesse assicurabile, ovvero un’esposizione al rischio oggetto della copertura. Senza di esso, il Codice civile prevede la nullità di qualsiasi contratto assicurativo. 
Deve poi esistere la prova del danno, con la quale il contraente dimostra di aver subito la perdita prevista per l’evento assicurato. Trattandosi di un tipo di polizza affatto nuovo, che sovverte le più tradizionali regole che definiscono l’assicurabilità di un evento, la chiave per un uso efficace dell’assicurazione parametrica consiste nell’individuare una prova di danno accettabile per le autorità di regolamentazione, che non comporti un aggravio dei costi o un rallentamento dei pagamenti, fattori che comprometterebbero entrambi i vantaggi dell’approccio parametrico. 
In base alle regole vigenti, perché queste polizze possano essere sottoscritte e attivate, è inoltre necessario che l’evento scatenante (il trigger o innesco) abbia carattere fortuito, cioè accidentale, e che sia possibile misurarlo sulla base di parametri oggettivi. Ciò presuppone una precisa attività di risk management, che consenta da mappare correttamente i rischi presenti e individuare le eventuali carenze. A questo punto, la parte terza costituita dall’oracolo sarà responsabile della verifica che i parametri concordati siano stati attivati e che l’evento assicurato sia realmente occorso.

IL FUTURO È QUI 
Le polizze parametriche sono oggi vendute per la maggior parte al di fuori dell’Europa, principalmente nelle aree del sud-est Asiatico, Africa e Caraibi, dove i cambiamenti climatici hanno causato i danni più ingenti.
Tuttavia, come si è accennato, negli ultimi anni questi prodotti hanno cominciato a circolare anche al di fuori dei rischi climatici, assicurando questioni relative alla cancellazione e ai ritardi nei voli, attinenti alle pandemie, etc. Questo tipo di coperture sta emergendo principalmente in Europa, spesso innescato dalla necessità di offrire soluzioni innovative alle aziende attive nell’insurtech. Un noto esempio è rappresentato dall’assicurazione stipulata nel 2021 a un’azienda energetica filippina da Swiss Re Corporate Solutions, che ha consentito di liquidare il danno causato dall’eccessiva velocità del tifone Rai e di pagare il ripristino della rete di distribuzione dopo il suo passaggio. In Italia siamo ancora un po’ indietro, ma è fuori di dubbio che la consapevolezza del rischio climatico sia in costante crescita. 
Il nostro territorio si è scoperto particolarmente vulnerabile alle alluvioni e ai terremoti, ad esempio, e ciò dovrà per forza di cose condurci a una crescente richiesta di coperture parametriche. La legge di Bilancio 2024, come sappiamo, ha istituito l’obbligo di dotarsi di un’assicurazione contro gli eventi catastrofali per tutte le imprese, che le compagnie assicurative saranno costrette a contrarre. A questo proposito, l’introduzione di polizze parametriche potrebbe consentire al mercato di differenziare l’offerta, cogliendo le opportunità offerte dalla crescente innovazione tecnologica e dalla fruibilità dei dati sviluppati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, in un ambito nel quale il ruolo della tecnologia è certamente assai rilevante. 

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