Anapa, riaffermare il principio di centralità dell'agenzia nei processi distributivi
Alla vigilia dell'incontro di domani tra l'Ania e le rappresentanze degli agenti, l'associazione presieduta da Vincenzo Cirasola diffonde il testo della lettera inviata lo scorso 13 settembre all'associazione delle imprese
05/11/2013
In attesa dell'incontro in programma il 6 novembre a Milano tra l'Ania e le tre principali rappresentanze (Anapa, Sna e Unapass) degli agenti di assicurazione, Anapa, diffonde la lettera che l'associazione stessa aveva inviato all'Ania lo scorso 13 settembre: un modo per sottolineare una volta di più quello che è il punto di vista della rappresentanza guidata da Vincenzo Cirasola (nella foto). Il documento, che ha come oggetto le Considerazioni sulla figura di agente di assicurazione e sulla configurazione del rapporto tra imprese e agenti, sintetizza quanto era emerso nel corso del Forum dei Gruppi Agenti organizzato da Anapa a Bologna lo scorso 25 giugno, e di quanto discusso nel corso della successiva riunione del 25 luglio, dove hanno partecipato, oltre ai presidenti di Unapass e Uea, anche una pluralità di presidenti di Gruppi Agenti, iscritti e non iscritti ad Anapa". Sulla condivisione delle posizioni dell'associazione da parte dei gruppi agenti, Anapa rivendica i tratti in comune usciti dalle due riunioni che hanno poi prodotto la lettera all'Ania: "teniamo a precisare - si legge nella missiva - che la nostra associazione considera i gruppi aziendali elementi complementari e coessenziali della rappresentanza degli agenti. In sostanza riteniamo di poter affermare che i punti di seguito elencati sono condivisi dai rappresentanti degli agenti che intermediano circa il 75% dei premi incassati nel mercato assicurativo del nostro Paese".
I punti della missiva all'Ania
Il primo punto su cui si sofferma Cirasola è quello riguardante la figura di agente di assicurazione. Citando i tavoli di lavoro a cui gli intermediari hanno dato vita all'indomani dell'incontro con l'Ania del 30 luglio scorso, il presidente di Anapa vuole riaffermare "il principio della centralità dell'agenzia nei processi distributivi delle imprese, in quanto fondato su criteri di certificata professionalità, affidabilità e prossimità verso tutti i clienti". Tale riaffermazione "non può prescindere dalla consapevolezza che il rapporto tra impresa e intermediario di sezione A non possa che esplicitarsi se non attraverso un contratto di mandato, che renda l'intermediario stesso parte integrante della filiera". Cirasola fa poi riferimento alle prossime evoluzioni normative che interessano la figura dell'intermediario, tenendo in particolare considerazione la direttiva europea Imd2, "le cui prospettive al momento paiono puntare verso una biforcazione di tale figura, attraverso una netta differenziazione tra l'intermediario con o senza l'obbligo contrattuale e l'intermediario indipendente": mentre la prima figura risponde alla figura attualmente operante, "a nostro avviso la seconda figura è molto più prossima al broker". Secondo Anapa all'interno del tavolo di lavoro per ridefinire il quadro di riferimento dei rapporti tra imprese e intermediari devono trovare spazio alcuni argomenti di rilievo "non compresi al momento", tra cui quello di "una migliore definizione dell'istituto delle cosiddette collaborazioni tra intermediari, che presenta profili di rischio e indeterminatezza per tutti i soggetti coinvolti".
Si passa poi ad affrontare l'argomento Rc auto, settore nel quale "il legislatore è intervenuto a più riprese con interventi (immotivatamente) urgenti che in definitiva puntano esclusivamente a una riduzione del costo della copertura, passando per la sostanziale disintermediazione di tali prodotti". Secondo Cirasola, queste iniziative possono "generare evidenti impatti negativi al sistema assicurativo", sia "attraverso un aumento dei costi necessari alla corretta attuazione ed esecuzione delle norme in questione, sia attraverso una crescente disintermediazione della Rc auto". Per questo motivo è "indispendabile che tutte le parti attive nel processo", vale a dire compagnie e intermediari, "indichino congiuntamente alle istituzioni politiche delle possibili soluzioni al riguardo".
L'ultimo punto della missiva di Anapa è dedicato al tema della semplificazione dei processi, in quanto, negli ultimi anni, "l'insieme dei provvedimentio normativi sia di primo che di secondo livello ha generato un aggravio di attività a tutto il sistema, con costi operativi che hanno progressivamente assottigliato la redditività delle agenzie, che non riteniamo ulteriormente sostenibili". Anche in questo caso, secondo Cirasola, è necessario "mettere a fattor comune tutte le idee", e riconoscere "il ruolo sociale ed etico dell'agente di assicurazione quale interlocutore naturale". Nell'ambito specifico della semplificazione delle norme e delle procedure "è necessario agire congiuntamente come sistema, affinché gli interventi normativi dell'ente regolatore siano coerentemente conseguenti al dettato legislativo e pienamente condivisi dagli operatori del mercato". Per Anapa, salvaguardare il sistema distributivo basato sulla centralità dell'agente "non significa solo preservare migliaia di posti di lavoro", ma anche puntare "all'obiettivo di salvare questi valori a vantaggio dell'intero sistema economico, senza che ciò costituisca un ulteriore aggravio economico ma, al contrario, un inestimabile valore aggiunto".
I punti della missiva all'Ania
Il primo punto su cui si sofferma Cirasola è quello riguardante la figura di agente di assicurazione. Citando i tavoli di lavoro a cui gli intermediari hanno dato vita all'indomani dell'incontro con l'Ania del 30 luglio scorso, il presidente di Anapa vuole riaffermare "il principio della centralità dell'agenzia nei processi distributivi delle imprese, in quanto fondato su criteri di certificata professionalità, affidabilità e prossimità verso tutti i clienti". Tale riaffermazione "non può prescindere dalla consapevolezza che il rapporto tra impresa e intermediario di sezione A non possa che esplicitarsi se non attraverso un contratto di mandato, che renda l'intermediario stesso parte integrante della filiera". Cirasola fa poi riferimento alle prossime evoluzioni normative che interessano la figura dell'intermediario, tenendo in particolare considerazione la direttiva europea Imd2, "le cui prospettive al momento paiono puntare verso una biforcazione di tale figura, attraverso una netta differenziazione tra l'intermediario con o senza l'obbligo contrattuale e l'intermediario indipendente": mentre la prima figura risponde alla figura attualmente operante, "a nostro avviso la seconda figura è molto più prossima al broker". Secondo Anapa all'interno del tavolo di lavoro per ridefinire il quadro di riferimento dei rapporti tra imprese e intermediari devono trovare spazio alcuni argomenti di rilievo "non compresi al momento", tra cui quello di "una migliore definizione dell'istituto delle cosiddette collaborazioni tra intermediari, che presenta profili di rischio e indeterminatezza per tutti i soggetti coinvolti".
Si passa poi ad affrontare l'argomento Rc auto, settore nel quale "il legislatore è intervenuto a più riprese con interventi (immotivatamente) urgenti che in definitiva puntano esclusivamente a una riduzione del costo della copertura, passando per la sostanziale disintermediazione di tali prodotti". Secondo Cirasola, queste iniziative possono "generare evidenti impatti negativi al sistema assicurativo", sia "attraverso un aumento dei costi necessari alla corretta attuazione ed esecuzione delle norme in questione, sia attraverso una crescente disintermediazione della Rc auto". Per questo motivo è "indispendabile che tutte le parti attive nel processo", vale a dire compagnie e intermediari, "indichino congiuntamente alle istituzioni politiche delle possibili soluzioni al riguardo".
L'ultimo punto della missiva di Anapa è dedicato al tema della semplificazione dei processi, in quanto, negli ultimi anni, "l'insieme dei provvedimentio normativi sia di primo che di secondo livello ha generato un aggravio di attività a tutto il sistema, con costi operativi che hanno progressivamente assottigliato la redditività delle agenzie, che non riteniamo ulteriormente sostenibili". Anche in questo caso, secondo Cirasola, è necessario "mettere a fattor comune tutte le idee", e riconoscere "il ruolo sociale ed etico dell'agente di assicurazione quale interlocutore naturale". Nell'ambito specifico della semplificazione delle norme e delle procedure "è necessario agire congiuntamente come sistema, affinché gli interventi normativi dell'ente regolatore siano coerentemente conseguenti al dettato legislativo e pienamente condivisi dagli operatori del mercato". Per Anapa, salvaguardare il sistema distributivo basato sulla centralità dell'agente "non significa solo preservare migliaia di posti di lavoro", ma anche puntare "all'obiettivo di salvare questi valori a vantaggio dell'intero sistema economico, senza che ciò costituisca un ulteriore aggravio economico ma, al contrario, un inestimabile valore aggiunto".
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